Amministrazione, critiche bipartisan |”Si palesi la crisi di maggioranza”

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12 Maggio 2016, 21:20

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CATANIA – Niente di fatto. Consiglio sospeso per mancanza di numero legale, nella fase dell’approvazione dei verbali. C’è stato tutto il tempo, invece, per le comunicazioni da parte dei Consiglieri che hanno elencato, con i dovuti distinguo, una serie di problematiche, urgenze e necessità, condensate dall’intervento del consigliere Catalano che, con tanto di sveglie e occhiali da consegnare ai membri della Giunta, ha chiesto all’amministrazione di “smettere di dormire” di fronte a temi fondamentali.

Un “attacco” da parte di un esponente di Articolo 4, in “freddo” con il sindaco Bianco dopo le dimissioni dell’assessore Mazzola, che ha avuto l’appoggio anche del capogruppo Nuccio Lombardo – tra i papabili per un posto in Giunta in caso di rimpasto fino a poco tempo fa – che ha parlato di un’amministrazione “sorda”, che non discute con il Consiglio sulle problematiche ella città.

Il consigliere Manlio Messina, ha sottolineato i “pericoli” della pista ciclabile, ricordando l’incidente che è costato la milza a un motociclista. “In un paese normale qualcuno dovrebbe dimettersi” – ha tuonato. Del capogruppo del Pd ha chiesto conto e ragione il capogruppo di Grande Catania, Giuseppe Castiglione che, per saperlo, si è rivolto direttamente al presidente del Consiglio, Francesca Raciti. “Ci dica se è Giovanni D’Avola o Nino Vullo”.

Sebastiano Arcidiacono ha bacchettato, invece, l’ufficio stampa del Comune, o meglio la comunicazione filtrata attraverso i giornalisti di Palazzo che racconterebbero solo la versione dell’amministrazione e non delle attività del Consiglio comunale e di quanto accade in aula consiliare. “La comunicazione è uno di quei pilastri che sorregge la democrazia – ha detto specificando come la questione vada affrontata. “Se non fosse per i giornalisti che lavorano per le testate online – ha continuato – nessuno saprebbe cosa accade qui in Consiglio”.

Della grave situazione del trasporto pubblico ha parlato il consigliere Notarbartolo, affrontando uno dei temi più spinosi per la città e i suoi abitanti. “Ieri il sindaco parlava di responsabilità – ha detto – ma io credo che in questi tre anni l’azienda sia stata condotta in maniera irresponsabile. Gli errori sono stati tanti – ha aggiunto – ed è difficile elencarli tutti, dal bando per l’ufficio stampa al servizio di vigilanza prorogato sine die, che costa alla città, checché ne dica il presidente, molto di più dell’incremento dei biglietti emessi. Ottantamila euro a fronte di 120 mila euro di costo del servizio per 4 mesi”. E ancora, il movidabus, il Librinoexpress, scelte che, secondo il consigliere del Pd rappresenterebbero “assurde”. “A fronte di 4-5 milioni di euro di contributo – ha sottolineato – non abbiamo razionalizzato nulla e abbiamo perdite per 6 milioni. Non si riesce a contrarre la spesa e il costo del servizio, con affitti folli e un costo del personale immutato”.

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Anastasi ha chiesto alla presidente Raciti di andare dal sindaco Bianco e palesare la crisi di maggioranza. “Senza i numeri non si va avanti – ha tuonato – se non c’è maggioranza si palesi. No sveglia assessori, sveglia sindaco”. Tuccio Tringale ha chiesto, ancora una volta la diretta televisiva, relativamente alla quale la presidente del Consiglio ha comunicato che presto verrà predisposto il bando. Infine Santi Bosco, di Forza Italia, che ha evidenziato alcune criticità nel servizio di raccolta rifiuti porta a porta, in fase di sperimentazione, tornando anche lui sulla maggioranza sfilacciata, con “Articolo 4 che ha dato il ben servito”.

La replica dell’amministrazione ha visto l’assessore all’Urbanistica Salvo Di Salvo e l’assessore alla Mobilità, Saro D’Agata, che hanno replicato più o meno punto per punto a quanto manifestato dall’aula. “Vorrei evidenziare quello che l’amministrazione sta affrontando giornalmente – ha affermato Di Salvo, che ha replicato anche sull’Amt e sugli ingenti crediti vantati dall’azienda dalla Regione – e non riconosco che questa non sia disponibile a un confronto. Lo è stata sempre. Il problema accomuna tutti i Comuni d’Italia, che hanno problemi economici e, con questa consapevolezza, noi stiamo facendo interventi importanti”. 

D’Agata ha replicato alle richieste sulla nettezza urbana per poi soffermarsi sulla pista ciclabile. “Non è vero che è costata 500 mila euro – ha spiegato rivolgendosi al consigliere Tringale, per poi ammettere che l’opera “dovrà essere ultimata. Ma non si spenderà tanto. Farò un rendiconto alla lira” – ha assicurato.

 

 

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12 Maggio 2016, 21:20

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