15 Marzo 2017, 10:13
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CATANIA – Non ci sta, il presidente Lungaro, alle accuse rivolte dai sindacati autonomi che, ieri, hanno inviato una nota nella quale parlavano di Cda inesistente e di assenza di guida manageriale all’interno dell’azienda metropolitana trasporti, dopo il rinvio della nomina del nuovo consiglio di amministrazione, che dovrebbe procedere alla modifica dello Statuto. Il numero uno dell’ex municipalizzata invia infatti una nota per chiarire due aspetti in particolare: la conferibilità dell’incarico, che ha ricevuto dopo le dimissioni di Puccio La Rosa, che aveva preso proprio il suo posto, e sul taglio dei contributi al trasporto pubblico da parte della Regione, paventato dai sindacalisti.
Di seguito la nota del presidente Carlo Lungaro:
“Faccio seguito a quanto pubblicato per precisare quanto segue :
Il sottoscritto non è decaduto né tanto meno è inconferibile dalla carica di presidente stante il possesso di tutti i requisiti previsti dalla normativa vigente e dallo statuto Amt Catania. In particolare, nei confronti del sottoscritto, l’ANAC ha chiarito quanto previsto dall’articolo 7 del decreto legislativo 39 del 2013″. L’ANAC nella delibera 48 del 2013 esclude espressamente che l’inconferibilità ex articolo 7 possa riguardare le ipotesi di conferma nell’incarico svolto presso lo stesso ente. Ciò in quanto la finalità del legislatore è, ad avviso dell’ANAC, quella di impedire che un soggetto utilizzi il proprio potere per ottenere incarichi presso altri enti. Né dalle deliberazioni ANAC pare evincersi una rigidità nella interpretazione della conferma nello stesso incarico. Quel che pare rilevare è la conferma presso lo stesso ente, seppur con incarico differente. E ciò pare evidente nella delibera 84 del 2005 nella quale nell’affrontare un caso di fusione tra società l’ANAC ammette la conferma nell’incarico di amministratore presso lo stesso ente.
Nel caso che vi riguarda, l’incarico che viene confermato presso la medesima società e infatti quello di amministratore inteso come componente dell’organo amministrativo. E il presidente è al pari dei consiglieri, componente dell’organo di amministrazione di una società. Ad abundantiam, quand’anche si volesse se per assurdo insistere sul ragionamento della non identità dell’incarico, si rileva anche come nel caso che mi riguarda, si sia in presenza oggi di un passaggio da consigliere senza deleghe a presidente del Cda. E la disposizione di cui l’articolo 7 pone l’inconferibilità a carico di chi sia o sia stato Presidente o amministratore con deleghe. L’assenza di deleghe nell’incarico di consigliere immediatamente precedente, renderebbe quindi in ogni caso inoperante la norma.
Assicuro inoltre, che stiamo operando e nei limiti dell’ordinaria amministrazione, avvalendoci delle tante professionalità presenti in azienda. Tra l’altro, insieme, abbiamo predisposto il Libro bianco, i punti di crisi, gli aspetti negativi che questi producono e stiamo elaborando una ipotesi di piano industriale che contiamo di presentare quanto prima e le organizzazioni sindacali per un confronto.
Circa la previsione dei tagli al Tpl, non riesco a trovare riferimenti normativi l’atto ufficiale della Regione Siciliana risulta essere il decreto dirigenziale 273 che prevede per l’anno finanziario 2017 lo stanziamento di 158 milioni di euro per il pagamento sia alle aziende pubbliche sia quelle private. Dalle ripartizioni si evince di questi circa 82 milioni sono destinati alle aziende pubbliche. Il dato conferma quanto già previsto e stanziato nel 2016 i dati sono pubblicati nel sito della Regione Siciliana evito di fare ulteriori commenti che, se necessari, mi riservo di rendere correttamente nel opportune sedi”.
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15 Marzo 2017, 10:13