15 Giugno 2016, 08:47
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CATANIA – Mala tempora currunt. Se il motto latino. Valido in generale, per la situazione economica e le prospettive buie di Catania, per l’Amt pare proprio calzare a pennello. L’azienda di trasporti pubblico di Catania, la cui situazione disastrosa a livello finanziario è nota, tanto da aver spinto i consiglieri comunali a chiedere la convocazione di una seduta straordinaria proprio sulle condizioni della partecipata del Comune, pare infatti debba affrontare un’altra tegola. Almeno stano ai sindacati autonomi, Fast Confsal e Cisal che insistono sulle condizioni in cui si trovano i mezzi denunciando anche l’assenza di climatizzazione che potrebbe portare a sanzioni anche gravi.
Lo scrivono in una nota nella quale segnalano la mancata funzionalità degli impianti di climatizzazione, installati sugli autobus che girano per le vie ed i quartieri di Catania. “Con l’aumento delle temperature estive cresce – a bordo dei mezzi pubblici – il pericolo di malori legati, spesso, alla mancanza di adeguati sistemi di climatizzazione a bordo” – afferma. Anche quest’anno, come del resto tutti gli anni, ma senza ottenere risultati concreti, abbiamo richiesto il ripristino dei climatizzatori su tutta la rete aziendale – proseguono Romualdo Moschella della FAISA/ CISAL e Giovanni Lo Schiavo della FAST/CONFSAL – a tutela dei viaggiatori, dei conducenti e della stessa AMT”.
Una situazione che, oltre a mettere a rischio gli utenti, potrebbe portare guai all’azienda, come se i crediti vantati e non riscosso per circa sessanta milioni, e le conseguenze sul bilancio, nonché sui dipendenti, non fossero già abbastanza. “La mancanza di climatizzazione all’interno delle vetture, le limitate aperture dei finestrini, il mancato funzionamento delle botole allocate sui tetti, il forte livello di affollamento – insistono i sindacalisti – rendono praticamente nullo il riciclo dell’area e creano condizioni microclimatiche insopportabili che potrebbero essere causa o concausa d’improvvisi malori per il conducente e per l’utenza, con effetti che potrebbero rivelarsi particolarmente deleteri per la sicurezza e la regolarità dell’esercizio”.
Un problema già segnalato ma che, la mancanza di liquidità, renderebbe impossibile da affrontare. Come dimostrerebbe la Comunicazione di Servizio del 22 07 2015, che recita: “Si comunica ai sigg. addetti all’esercizio ed agli operatori di esercizio che espletano mansioni di capo linea par. 183 che quando l’eccessiva calura non consente di effettuare regolare servizio causa impianto di climatizzazione guasto, le vetture devono essere lasciate di riserva ai vari poli in attesa di poter essere rimesse in servizio non appena le condizione climatiche lo consentiranno. Gli Operatori di esercizio, rimasti senza vettura, dovranno dare il cambio agli agenti in servizio su vetture idonee, per ridurre i tempi di sosta al capolinea. Si raccomanda ai sigg. Addetti all’esercizio e agli operatori di Esercizio par. 183 impegnati come capolinea di attenersi alle superiori disposizioni”.
Una situazione paradossale che i sindacati non intendono più tollerare. Elemento in aggiunta ai dissapori già esistenti che, se la procedura di raffreddamento non dovesse dare i suoi frutti – la riunione in prefettura è convocata giovedì alle 12.30 – porteranno allo sciopero di 24 ore.
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15 Giugno 2016, 08:47