Amt, sindacati pronti allo sciopero |Lo Schiavo: “Riorganizzare settore”

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07 Marzo 2016, 14:11

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CATANIA – Praticamente al collasso. La situazione del trasporto pubblico in città rischia di esplodere nel peggiore dei modi. Un’ipotesi nemmeno troppo lontana, considerato che i sindacati stanno già portando avanti le procedure per organizzarte l’astensione dal lavoro, che significherebbe disagi enormi per l’utenza, che già sta pagando lo scotto della crisi di liquidità dell’Amt, l’azienda metropolitana di trasporto. Meno autobus in strada e meno corse, che si traducono in lunghi tempi di attesa. Tutto questo, potrebbe addirittura perggiorare, se non dovessero arrivare risposte da Palermo. A causa della grande crisi dell’azienda ci sono infatti gli ingenti crediti vantati nei confronti di Comune e, appunto, Regione.Circa 42 milioni che, però, difficilmente verranno liquidati, stando a quanto dichiarato dall’assessore regionale Pistorio che evidenzia come alcune somme che avrebbero dovuto essere liquidate all’Amt nel 2014, difficilmente potranno essere pagate. Insomma, pare che la soluzione sia ancora lontana, tanto che i sindacati, la Fast Confsal in testa, puntano il dito contro chi, negli anni, ha sottovalutato la questione.

Lo scrive il segretario della Fast – Confsal, Giovanni Lo Schiavo. “Il sistema del Trasporto Pubblico locale in Sicilia è al collasso, in evidente stato di debolezza a causa di scelte politiche che hanno sottovalutato un comparto in grave crisi finanziaria e strutturale, tale da provocare effetti pesantemente negativi che non risparmiano nessun territorio e nessuna azienda – denuncia. Il caso più emblematico è relativo all’AMT di Catania, la quale, stante il Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2014, pubblicato in data 29 Maggio 2015, vanta  29.454.710 euro di crediti nei riguardi del Socio Unico (Comune di Catania),e ben 42.688.098 euro, nei confronti della Regione”.

Ingenti somme che, non incassate, avrebbero fattto “sballare” i conti dell’azienda, i cui disservizi si starebbero riversando sull’utenza. “Corse e linee saltate, gravi malfunzionamenti a scapito della regolarità dell’esercizio, con disagi gravissimi che toccano soprattutto lavoratori e studenti pendolari, costretti a muoversi in condizioni estreme, senza considerare, poi, il danno notevole arrecato ai lavoratori del settore, costretti a prestare la propria attività lavorativa su autobus obsoleti e spesse volte senza certezza dello stipendio – continua Lo Schiavo, che parla di “scenario da emergenza sociale”.

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“Il taglio delle risorse agisce su un sistema di imprese che necessita di un radicale intervento di riorganizzazione industriale, attraverso processi regolati di aggregazione e integrazione – conclude Lo Schiavo – non più rinviabile. Infatti, quella attuale, è una situazione nella quale è assolutamente indispensabile la riappropriazione del proprio ruolo da parte della “programmazione pubblica”, altrimenti, il settore del TPL è destinato ad aggravare con la sua crisi, la crisi economico-sociale della Regione Sicilia”. Il rischio, senza un intervento serio, è il collasso definitivo delle aziende e la perdita di centinaia di posti di lavoro.

 

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07 Marzo 2016, 14:11

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