15 Aprile 2016, 05:33
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CATANIA – L’azienda è in stato comatoso, ma ha dato consulenze per un milione di euro in tre anni”. Sono dure le accuse di Giovanni Lo Schiavo, responsabile regionale della Fast – Confsal, il sindacato che da mesi ha dichiarato lo stato di agitazione dei dipendenti dell’amt per protestare contro il comportamento dei vertici aziendali e delle istituzioni, la Regione ma anche il socio unico, il Comune di Catania, entrambe debitrici dell’azienda di trasporto per decine di milioni di euro.
“Al di là della mole di crediti vantati – spiega Lo Schiavo – e delle azioni poste in essere per il riconoscimento del chilometraggio, ci sono alcuni atteggiamenti che stanno mettendo in notevole difficoltà i dipendenti, cui la società non versa, ad esempio, il quinto dello stipendio, mettendoli in gravi condizioni, dal momento che sono costretti ad anticipare somme per evitare di essere morosi o venir protestati”.
Mancato versamento, di fronte a consulenze d’oro, denuncia Lo Schiavo. “L’ultima consulenza assegnata è quella all’avvocato Restivo – continua il sindacalista – che, lo scorso 23 marzo, ha ottenuto un incarico di 90 mila euro. Che si somma – prosegue – agli altri conferiti nel 2016, che ammontano a circa 130 mila euro, a quelli del 2015, che complessivamente sono costati 300 mila euro circa e a quelli del 2014, che ammontano a 66 mila euro”.
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Parla di “stato comatoso” dell’azienda, Lo Schiavo, “non è più in condizione di erogare il servizio essenziale”, dice, spiegando che quel che viene offerto agli utenti è irregolare, non rispettando il programma di esercizio, “oltre a non essere in grado di garantire sicurezza ai dipendenti”, riferendosi ai numerosi episodi che hanno coinvolto alcuni autisti, l’ultimo dei quali nella centralissima piazza Santa Maria di Gesù.
“Da mesi siamo in stato di agitazione – continua il sindacalista – e siamo riusciti, quanto meno, a sensibilizzare le istituzioni. Il socio unico, il Comune, si è impegnato con i sindacati, ma concretamente non è successo nulla. Anche dalla commissione all’Ars per adesso abbiamo avuto solo promesse”. Questo il motivo per cui, il prossimo 21 aprile i dipendenti – personale viaggiante e d’officina – sciopereranno e terranno un sit in di protesta.
Dei crediti milionari vantati dall’Amt nei confronti di Regione e Comune si sa ormai da tempo. Come da tempo si sa che l’azienda sta tentando una conciliazione per il riconoscimento di almeno parte di quanto preteso. Azione che potrebbe portare ossigeno nelle casse della ex municipalizzata. A questo servirebbero, secondo Lungaro, le numerose consulenze, per lo più legali, e in particolare l’ultima, quella da novantamila euro.
“Per quanto riguarda l’incarico all’avvocato Restivo – spiega il presidente Carlo Lungaro – che è stato conferito dalla passata amministrazione, questo è necessario per difendere una causa da 20 milioni di euro proprio con la Regione. Per quanto riguarda la cessione del quinto dello stipendio – continua – posso garantire ai dipendenti che, nel caso in cui avessero problemi, faremo in modo di sistemare la situazione, evitando così conseguenze. Ma quella della mancanza di liquidità dovuta a crediti non riscossi – conclude – è un problema che coinvolge molte aziende in tutta Italia”.
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15 Aprile 2016, 05:33