18 Novembre 2019, 19:34
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Il nome non è più un segreto: si chiamerà “Azione” il nuovo partito politico di Carlo Calenda, evoluzione de movimento “Siamo Europei”. Il battesimo del soggetto politico dell’ex ministro è in programma giovedì 21 con un evento mediatico. Verrà esposto il documento programmatico sottoscritto dai promotori e sarà presentato il simbolo. Si aprirà a quel punto la fase costituente che porterà a giugno a una prima organizzazione di questo movimento che si candida a occupare uno spazio centrale nella politica con una linea liberaldemocratica e riformista, alternativa al populismo e al sovranismo. Con Calenda c’è Mattero Richetti, anche lui uscito dal Pd dopo il patto, da lui non condiviso, con i 5 Stelle.
In Sicilia i “calendiani” sono già attivi e stanno costruendo le basi del movimento. In prima linea c’è il sindaco di Cinisi Gianni Palazzolo, molto attivo in questi giorni. E poi una nuova classe dirigente, senza parlamentari nazionali e regionali ma con diversi amministratori locali, per lo più giovani, e con quella che si chiamava “società civile”. E diversi “azionisti” (l nome richiama l’esperienza dl Partito d’Azione), fanno sapere i calendiani, provengono dal Pd. “Mentre il presente e il passato del Pd se n’è andato con Renzi, con noi sta venendo quello che era il futuro del Pd”, commenta Palazzolo. Ma ci sono nomi che provengono anche da altre esperienze, diversi da movimenti civici. Ad esempio, a Palermo sarà della partita Giulio Cusumano, consigliere comunale. A Capaci Salvo Roccalumera, a isola delle Femmine Giuseppe Caltanissetta, a Petralia Fabio Di Gangi. E ancora, nel Palermitano, il sindaco di Isnello Marcello Catanzaro, Federica Tarantino, segretario di circolo del Pd Pallavicino Zen, vicina a Richetti.
Nella Sicilia orientale il nome di peso è quello di Francesco Italia, sindaco di Siracusa. Che non ha ancora ufficializzato l’adesione (alle prese con la delicata situazione del Comune dove il consiglio comunale è stato sciolto) ma che sarebbe della partita. Entra in “Azione” anche Lanfranco Zappalà, vicepresidente del consiglio comunale di Catania, veterano di Palazzo degli Elefanti eletto in una lista civica. E ci sono poi giovani, professionisti, docenti universitari come Valeria Militello.
Il cantiere è aperto e certo al centro la concorrenza non manca. A partire da Italia Viva di Matteo Renzi, che già conta su quattro parlamentari regionali e su diversi amministratori. Ma con i renziani Calenda non ha grande sintonia, mentre invece un inizio di dialogo c’è stato con Più Europa. Nelle prossime settimane Calenda dovrebbe scendere in Sicilia per spingere la sua nuova creatura, con un paio di tappe a Palermo e Siracusa.
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18 Novembre 2019, 19:34