01 Settembre 2016, 12:31
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PALERMO – Le richieste di rinvio erano tre e ieri erano diventate 22. Prima che arrivasse all’Anci un documento firmato da 270 sindaci, che chiede un rinvio dell’assemblea di domani, consegnato ieri sera. La mossa del Pd per disarcionare Leoluca Orlando, insomma, si è concretizzata. E ora anche il sindaco di Palermo apre alla possibilità di un rinvio, alla luce di un contesto del quale “l’assemblea non potrà non tenere conto”.
Riassunto delle puntate precedenti: l’Anci, l’associazione dei comuni siciliani, ha i vertici in scadenza. La linea decisa era quella di una proroga fino all’anno prossimo, visto che in primavera dovranno votare 150 Comuni, tra cui Palermo. Il Pd, però, vuole adesso rimettere in discussione la questione, per non lasciare a Leoluca Orlando, sempre più in rotta di collisione con i dem, la poltrona di presidente Anci come arma da usare in campagna elettorale. Da qui l’iniziativa dei sindaci di area dem. Il centrodestra, dal canto suo, si è schierato per la proroga, contro il Pd.
A questo punto oggi bisognerà capire quale sarà i destino dell’assemblea convocata per domani. Oggi potrebbe essere deciso il rinvio. Oppure l’altra ipotesi potrebbe essere quella di votare comunque domani i delegati per l’assemblea nazionale di Bari dell’Anci (che si terrà il 12, 13 e 14 ottobre) e rinviare il dibattito sulla proroga. A meno di clamorosi colpi di scena con una una minoranza di sindaci che vota in seconda convocazione, quando basta la presenza del dieci per cento dei primi cittadini.
Sono per l’esattezza 254 i sindaci contrari alla riconferma degli attuali rappresentanti nell’ufficio di presidenza dell’Anci Sicilia, guidato da Leoluca Orlando. Tra questi c’è il primo cittadino di Catania, Enzo Bianco. Al presidente e al direttore dell’associazione dei comuni siciliani, i sindaci chiedono il rinvio dell’assemblea dell’Anci, in programma domani, con all’ordine del giorno la riconferma degli attuali organismi fino alle prossime amministrative, come proposto dal consiglio direttivo. Per i 254 firmatari “la proposta non è condivisibile ritenendo necessario procedere all’elezione dei nuovi organismi di rappresentanza degli enti locali siciliani”, per questo motivo “si ritiene opportuno fissare una nuova data dell’Assemblea per garantire la più ampia partecipazione dei sindaci al voto”. La data indicata dai sindaci è quella del 16 settembre. Tra i firmatari, oltre a Bianco, ci sono i sindaci di Acireale, Balestrate, Bivona, Bronte, Caccamo, Campobello di Licata, Canicattì, Campofranco, Capo d’Orlando, Carini.
Intanto, il vicepresidente Paolo Amenta, che potrebbe uno dei nomi su cui il Pd punterebbe per sostituire Orlando subito senza aspettare l’anno prossimo, invita tutti, la Regione e la stessa Anci, a una revisione critica delle proprie recenti posizioni: “Della crisi dei Comuni non parla nessuno – osserva Amenta -, ci si ricorda degli enti locali solo per questioni di poltrone. Dobbiamo ammettere che lo scontro tra vertici Anci e vertici del governo regionale hanno prodotto una non soluzione. Io credo che si debba cercare la strada della condivisione. Ci si concentra sul dibattito Orlando sì e Orlando no, mentre seimila famiglie dei dipendenti dei liberi consorzi sono senza stipendio da mesi. Dobbiamo fare squadra in Sicilia per parlare col governo nazionale. A partire dall’emergenza dei liberi consorzi”.
aggiornamento ore 21.40 L’assemblea di venerdì ci sarà. Dovrebbe limitarsi all’elezione dei rappresentanti per l’assemblea nazionale di Bari e rinviare tutto il resto, congelando quindi la proroga. A quanto si apprende i sindaci delPd parteciperanno in blocco e quindi non si prevedono colpi di mano dell’ultimo momento.
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01 Settembre 2016, 12:31