13 Luglio 2021, 05:45
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CALTAGIRONE – Due auto a breve distanza l’una dall’altra nel quartiere Neve, una un po’ più distante lungo la via Acquanuova, pochi minuti l’una dalle altre e i Vigili del Fuoco impegnati nello spegnimento. Canovaccio di una storia già scritta che si ripete con ritmi sempre più veloci. Nella tragica notte dei festeggiamenti per la vittoria degli europei a Caltagirone si sono registrati altri 3 incendi di matrice dolosa a danno di altrettante auto parcheggiate sulle pubbliche vie. Nel centro storico di Caltagirone intanto dilaga la psicosi. I Carabinieri del Comando Compagnia di Caltagirone avevano la scorsa settimana dato un nome e un volto al piromane accusato degli incendi ai danni di 7 autovetture lungo le principali arterie del centro storico della città.
I militari dell’Arma vogliono vederci chiaro, il fenomeno che per la collettività appare ormai fuori controllo è attentamente monitorato dalle forze dell’ordine che stanno cercando di capire se gli atti siano frutto dell’azione di emulatori o se gli incendi degli ultimi anni abbiano volti, nomi e ragioni collegabili fra loro.
Intanto per uno delle vittime degli incendi questa è la terza autovettura data alle fiamme circostanza non certamente più ascrivibile a mere coincidenze. Proprio da questo dato gli inquirenti vogliono capire se gli atti siano dettati dalla sosta delle auto in determinati posti o se a essere presi di mira siano i proprietari delle autovetture e per quale ragione.
Passate al setaccio le telecamere di video sorveglianza della zona sulla quale però le attività commerciali sono poche e non è automatico che qualcuno possa essere stato ripreso così come avvenuto per gli incendi del mese scorso.
La collaborazione dei cittadini è fondamentale e da più parti si auspica che se qualcuno è a conoscenza di fatti, circostanze o situazioni utili agli investigatori per ricostruire i fatti, decida di farsi avanti.
I cittadini insorgono, alcuni quartieri la notte sembrano blindati e in molti preferiscono parcheggiare la propria auto a debita distanza da alcune strade per paura che durante la notte qualcuno possa darle alle fiamme.
Intanto sale la tenzione. Nello stretto dedalo dei carruggi calatini girano i nomi di alcuni sospettati, si è appreso il nome dell’uomo arrestato ma poi posto in libertà per gli incendi avvenuti a giugno e la voglia in alcuni di farsi giustizia da soli aumenta di giorno in giorno.
Anarchia notturna e mancanza di uomini per sorvegliare il territorio. Chi commette reati conosce il problema della carenza degli organici di Polizia e Carabinieri. Il parametro di un numero di poliziotti e carabinieri in percentuale al numero degli abitanti sul territorio di Caltagirone, grande 3 volte la città di Catania non funziona. Le volanti la notte sono tre, gran parte del territorio resta scoperto e in questa oggettiva situazione di difficoltà chi ha intenti criminali è certamente meno esposto ai rischi.
Sono in molti, adesso, a chiedere l’intervento della Prefettura e l’aumento dei militari sul territorio calatino per cercare di arginare una recrudescenza di reati che vanno ben aldilà dei soli incendi dolosi.
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13 Luglio 2021, 05:45