Lampedusa, da Papa Francesco | schede telefoniche per i migranti

di

11 Ottobre 2013, 09:48

2 min di lettura

PALERMO – Non si arrestano gli sbarchi di migranti sulle coste siciliane nonostante la tragedia di una settimana fa a Lampedusa. Oltre cinquecento profughi sono stati soccorsi nel Canale di Sicilia da alcune navi mercantili in cinque diverse operazioni coordinate dalla Centrale operativa della Guardia Costiera. Il primo intervento ha riguardato due gommoni con 109 e 101 migranti che ieri avevano lanciato l’Sos con un telefono satellitare mentre si trovavano ancora in acque libiche. Sono stati raccolti dalla nave maltese Gaz Victory che adesso sta facendo rotta verso il porto di Trapani. Altri 118 profughi sono stati tratti in salvo dalla nave Atlantic Acanthus, delle isole Bahamas, diretta verso Porto Empedocle. Due imbarcazioni con 65 e 110 immigrati sono state infine soccorse prima dalla nave Lybra della Marina Militare e successivamente dal rimorchiatore Asso 30 che li ha presi a bordo e sta dirigendosi verso il porto di Siracusa.

Il bilancio ufficiale della tragedia di Lampedusa sale a 339. Intanto, il vescovo di Agrigento, monsignor Francesco Montenegro, svela che “per consentire ai migranti di mettersi in contatto con i propri familiari, il Papa ha acquistato delle schede telefoniche internazionali da distribuire ai migranti presenti nel Centro di Lampedusa, con la generosa collaborazione di Telecom Italia”. Montenegro, di ritorno dall’isola, ha espresso il suo ringraziamento al Santo Padre “per l’attenzione riservata alla tragedia dei migranti morti in mare ed ai lampedusani in continuità con l’attenzione già riservata l’8 luglio scorso durante la visita pastorale che lo vide pellegrino nella maggiore delle Pelagie”.

Articoli Correlati

Il Gip di Agrigento, Alberto Davico, ha confermato il fermo del tunisino Khaled Bensalam, di 35 anni, accusato di essere il comandante dell’equipaggio del peschereccio naufragato il 3 ottobre. Il Gip ha accolto la tesi della Procura di Agrigento e ha emesso anche un ordinanza di custodia cautelare in carcere per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, naufragio e omicidio plurimo colposo.

Nello specchio d’acqua davanti a Lampedusa, intanto, si sono concluse ieri le operazioni dei palombari del Raggruppamento Subacquei e Incursori “Teseo Tesei” per l’individuazione e il recupero delle salme dei migranti naufragati la notte del 3 ottobre 2013 a Lampedusa. I palombari hanno lavorato a una quota di 48 metri con oltre trenta ore d’immersione insieme ai sommozzatori delle altre Forze armate e Corpi armati dello Stato. Gli stessi palombari della Marina sono impegnati, in questi giorni, all’isola del Giglio, nelle operazioni di ricerca del trentaduesimo e ultimo disperso nel relitto della Costa Concordia.

Pubblicato il

11 Ottobre 2013, 09:48

Condividi sui social