01 Febbraio 2011, 17:50
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Procede a rilento, all’Assemblea regionale siciliana, l’iter per l’approvazione del disegno di legge che riforma il settore del commercio. Il testo firmato dall’assessore alle Attività produttive Marco Venturi è arrivato a Sala d’Ercole ma, alla luce della grande mole di emendamenti presentati (240) , lo stesso Venturi ha chiesto un rinvio della discussione.
“Chiedo – ha detto l’esponente del governo Lombardo intervenendo in Aula – un rinvio di 48 ore perché in conferenza dei capigruppo si possa pervenire a una soluzione condivisa e alla scrittura di un maxi emendamento senza contrapposizioni politiche o partitiche”. Per Venturi “si tratta di una materia troppo delicata per dividersi”.
Il rinvio di 48 ore non basta però al Pdl che, con Nino Beninati, ha proposto il rinvio del testo in commissione. Richiesta supportata anche da Pid (con Toto Cordaro) e Fds (con Cateno De Luca) . Contrario il Pd che, con il capogruppo Antonello Cracolici, ha supportato la richiesta delle 48 ore avanzata dall’esecutivo.
Il ddl tornerà in Aula martedì prossimo, toccherà adesso ai partiti decidere se passare nuovamente dalla commissione Attività produttive o “solo” dai capigruppo come richiesto dal governo.
Il ddl prevede come “regola ordinaria” la chiusura domenicale e festiva, non affidando questa scelta esclusivamente all’esercente. “Al fine di tutelare il diritto al riposo, alla salute e al godimento dei diritti civili e religiosi degli operatori del settore – si legge nel ddl – è obbligatoria la chiusura nelle seguenti giornate: 1° gennaio, Pasqua di Resurrezione del Signore, 25 aprile, 1° maggio, 2 giugno, 1° novembre, 8 e 25 dicembre nonché per altre 32 domeniche e/o giornate festive”.
Sono tuttavia contemplate due modalità per consentire la deroga al regime ordinario. La prima consiste nella parziale modifica rispetto al regime ordinario ( fermo restando l’impossibilita’ di apertura in occasione delle festivita’ maggiori e per almeno 32 domeniche) , deroga disposta attraverso le Camere di commercio, sentite le organizzazioni sindacali, senza particolari formalita’. La seconda prevede la convocazione di un’apposita conferenza di servizi da parte dell’assessore regionale alle Attivita’ Produttive a cui partecipano i comuni interessati e le rappresentanze datoriali e sindacali.
Inoltre il disegno di legge prevede l’abrogazione della disciplina dettata in tema di “Comuni ad economia prevalentemente turistica e citta’ d’arte”.
Il ddl introduce anche una normativa che consente una mitigazione e programmazione delle aperture delle grandi strutture di vendita. “Si è voluto introdurre un correttivo alla legge regionale n. 28/99 – recita il ddl – che consenta alla Regione di adottare direttive in tema di programmazione urbanistica comunale con riferimento all’apertura di grandi strutture di vendita al fine di garantire la presenza nel territorio delle esistenti realtà economiche con specifico riferimento agli esercizi di vicinato e medie strutture di vendita e ciò, chiaramente, ferma restando ogni specifica competenza dei Comuni in tema di programmazione urbanistica.
Stralciato invece nella scorsa seduta l’articolo 3, relativo alle proroghe delle concessioni per la realizzazione di strutture aziendali del settore della grande distribuzione.
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01 Febbraio 2011, 17:50