22 Luglio 2014, 16:07
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CATANIA – L’urbanistica a colpi di varianti. Manca il piano regolatore, sospeso dall’attuale amministrazione in attesa della programmazione “metropolitana”, e quattro varianti arrivano in aula. Oggi pomeriggio, infatti, l’amministrazione chiederà al Consiglio comunale di votare il primo di quattro documenti, due dei quali gravati da sentenza del TAR che intima al Comune di dare una risposta sulla destinazione urbanistica di alcuni lotti, e altri due relativi a richieste pendenti da parte dei proprietari.
In totale, quattro variazioni al PRG attualmente in vigore, quello Piccinato datato 1964, che cambieranno le previsioni urbanistiche per alcune porzioni della città. La decadenza dei vincoli espropriativi, nei due casi relativi alla variante di via De Gasperi e via Gustavo Vagliasindi, infatti, ha permesso ai proprietari dei lotti di rivolgersi al Tribunale amministrativo che, secondo la vigente normativa, impone all’amministrazione di definire un nuovo assetto urbanistico. Non già, dunque, assentire alle richieste dei privati, ma stabilire una nuova destinazione delle aree.
Ed è questo quello che sembra mettere in imbarazzo alcuni consiglieri comunali. Almeno così parrebbe dalle insistenti voci di corridoio che vorrebbero alcuni esponenti dell’assemblea civica indecisi su come comportarsi di fronte a richieste di questo tipo. Sembra, ma solo oggi pomeriggio si avrà la certezza, che più di un rappresentante dei cittadini non voglia più procedere ad approvare varianti, per non rinunciare a programmare nel modo più ampio possibile il nuovo volto urbanistico della città. Che, tra l’altro, è una delle prerogative del Consiglio stesso.
Continuare a dare seguito a varianti senza avere in mente una organizzazione generale degli spazi, della mobilità, insomma di come sarà il volto della Catania che verrà – sempre se, nel frattempo rimarrà qualcosa sulla quale programmare – per alcuni membri dell’assemblea cittadina sarebbe, dunque, uno “scippo”, non solo alle funzioni della stessa assise, ma anche alla città. Proprio perché si continua a pianificare lo sviluppo per porzioni.
Non solo. Sembra ancora che il Tar debba pronunciarsi tra pochi giorni, forse solo due e, nel caso, l’amministrazione non vincolasse nuovamente le aree in questione, potrebbe nominare un commissario ad acta. Dunque i membri del senato civico dovrebbero votare, comunque, gli atti presentati oggi o, al massimo, domani,
Se poi, approfondendo le delibere, ci si accorge che, ad esempio, quella relativa a via Vagliasindi, in discussione oggi pomeriggio, elimina un’area destinata a “Verde pubblico”, cioè un parco, per farne “verde pubblico attrezzato”, ovvero parcheggi, il che “potrà consentire ai proprietari varie possibilità d’utilizzazione ai fini economici degli immobili, in regime di libero mercato con la realizzazione di attrezzature e parcheggi a servizio dei residenti del quartiere” – si legge nella proposta di deliberazione, allora lo “scippo” sembrerebbe più evidente. In quella zona, inoltre, l’amministrazione comunale non dovrebbe realizzare una delle strutture interrate del piano parcheggi?
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22 Luglio 2014, 16:07