Andrea Bajani in Sicilia| presenta: “Ogni promessa”

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23 Novembre 2010, 11:21

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“Ci sono scrittori che raccontano ‘dall’esterno’. Altri ‘dall’interno’, come se ciò che raccontano appartenesse alla loro vita: posseggono cioè un alambicco che riesce a trasformare l’io narrante in io autobiografico, la vita del loro personaggio diventa la loro stessa vita”. Così Tabucchi, nel suo articolo a due pagine su ‘La Repubblica’, ha segnato il gran ritorno di Andrea Bajani col romanzo ‘Ogni promessa’, autore di cui aveva già elogiato il “talento narrativo, la costruzione impeccabile della frase, l’attenzione per il vocabolo giusto, l’amore per la lingua”.

Non è un semplice ritorno sugli ‘scaffali’ perché la penna del giovane scrittore-giornalista continua a stupire e affascinare, critica e lettori, come aveva già fatto con il pluripremiato ‘Se consideri le colpe’ (Einaudi 2007 e 2009). Un libro di cui innamorarsi, capace di sorprendere per la poetica delle immagini che ogni parola rievoca. È il suo modo di guardare le cose che è romantico – da un trasloco a un litigio, da un ricordo a un addio, da un viaggio al ritrovamento di oggetti quotidiani – ma lo è ancora di più il modo in cui le restituisce al lettore:

“Quando litigavamo chiudevamo le finestre per non farci sentire, e ci soffiavamo dentro tutta la rabbia che avevamo. La stanza si gonfiava della nostra furia, le pareti si incurvavano, la camera si faceva grotta, a ogni urlo un soffio in più, i muri che spingevano all’infuori, il soffitto che saliva. E così pensavamo alla signora del piano di sopra, e a suo nipote, che vedevano il pavimento gonfiarsi all’improvviso sotto i piedi. Poi quando avevamo finito di discutere riaprivamo le finestre, la nostra rabbia sfiatava fuori tutta insieme in un unico soffio che vibrava, i muri tornavano dritti e così pure il pavimento”. (‘Ogni promessa’, pag 3)

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Bajani riscatta l’universo ‘scrivano’ a cui appartiene, riabilita il linguaggio dalle trasformazioni che spesso la scrittura contemporanea ha subìto diventando, ‘necessariamente’, veloce, distratta, incerta. È un purismo non solo nella forma ma nell’essenza, capace di trasformare le vicende raccontate nel libro – dal dolore della memoria all’attraversamento per raggiungere il Don in Russia – in una favola romantica, in un diario appassionato, in cui soffermarsi per vedere e sentire.

Mercoledì 1 dicembre alle 21 presentazione del libro alla Libreria Kalhesa via Foro Umberto I 21, con Adriana Falsone (giornalista la Repubblica di Palermo), Mario Valentini (scrittore e giornalista). Giovedì 2 dicembre a Siracusa – Libreria Biblios Café , ore 21, via del Consiglio Regionale 11, con Sebastiano Spicuglia. Venerdì 3 dicembre ore 18.30 – Catania, libreria Tertulia via Michele Rapisardi 1/3. Sabato 4 dicembre 2010 Trapani – Centro di aggregazione giovanile Casa Nostra, ore 19, via Marconi, 345. Interviene Giacomo Di Girolamo.

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23 Novembre 2010, 11:21

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