Andrea, bimbo introverso | "Non parlava agli sconosciuti" - Live Sicilia

Andrea, bimbo introverso | “Non parlava agli sconosciuti”

Andrea Loris Stival

La preside, la maestra e la zia. Il ritratto di chi conosceva il piccolo trovato morto nella zona del vecchio mulino.

il dramma di santa croce camerina
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2 min di lettura

di Mimmo Trovato (Ansa)

SANTA CROCE CAMERINA (RAGUSA) – Otto anni, terza elementare. Un bambino come tanti, forse un po’ più introverso degli altri, cui pesava l’assenza del padre, autotrasportatore, che il lavoro teneva lontano da casa. Sceglieva a chi ‘dare confidenza’. Non parlava con sconosciuti e aveva un approccio diffidente nei confronti di chi non gli ispirava fiducia. Era così Lori Stival, 8 anni, il cui corpo è stato trovato ieri sera su un canalone in cemento in contrada Mulino Vecchio di Santa Croce Camerina, nel Ragusano. “Era un ragazzino splendido, intelligente, vivace, socievolissimo”, lo ricorda la maestra Teresa Iacono. “Andava d’accordo con tutti – sottolinea – gli volevamo tutti bene: sia noi insegnanti, sia i suoi compagni”. Loris frequentava la terza elementare dell’istituto “Falcone e Borsellino” di Santa Croce. La maestra Teresa lo segue dal secondo anno. In questi giorni la scuola era in fermento, stavano cominciando gli addobbi per il Natale e si stava mettendo in piedi la recita di fine anno: “Era contentissimo, ancora non gli avevamo affidato alcun ruolo, però avevamo iniziato a cantare, e a lui piaceva molto”. La maestra ieri aveva il giorno libero, ma alle 12.45 ha ricevuto la telefonata dell’altra insegnante: “Loris è scomparso, la madre lo cerca, non è venuto a scuola”.

Le si è gelato il sangue nelle vene: “Sono uscita a cercarlo anche io per ore, poi è arrivata quell’orribile notizia. Non me ne rendo ancora conto”, dice. Anche la direttrice scolastica, Giovanna Campo, lo ricorda come “un ragazzo come tanti della sua età”. E’ certa che ieri “non è entrato a scuola, dopo che la madre lo ha accompagnato”. “Era diffidente, non si fidava degli estranei, non parlava con chi non conosceva perché era molto introverso ma anche molto ma molto intelligente”, conferma la sorella del nonno paterno di Loris. Appassionato di karate, lo si vedeva con il kimono andare agli allenamenti. “La mamma – assicura una vicina – ha dato tutta la sua vita per i figli. Non li lasciava mai”. Li accompagnava, Loris e suo fratello di 4 anni, tutti i giorni a scuola e all’asilo. Poi tornava a prenderli. Anche ieri, ma Loris non c’era.


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