La Palermo del dopo-vacanze: i cantieri 'caldi' al rientro in città - Live Sicilia

Anello, passante e collettore|I cantieri al rientro dalle ferie

Il cantiere sotterraneo di via Sicilia (Foto di repertorio)
Scuole, ferrovie, sistema fognario: lo stato delle opere in città al ritorno dei palermitani dalla villeggiatura

PALERMO – Nuova stagione, vecchie conoscenze: alla fine delle ferie e con la riapertura delle scuole all’orizzonte, a Palermo continuano a predominare i lavori in corso. Ancora sotto torchio le ferrovie per ultimare l’Anello e il Passante, ma resta un tema caldo anche il collettore fognario in via Roma, fino a pochi mesi fa considerato una pratica ormai in chiusura. Pronosticare con esattezza gli effetti sull’asfissiante traffico del capoluogo non è facile; intanto Live Sicilia ha fatto un punto dei ‘work in progress’ che i palermitani stanno trovando (e ritrovando) al ritorno dai luoghi di villeggiatura, e che faranno parte della quotidianità nei prossimi mesi.

L’Anello ferroviario

L’impatto più preoccupante potrebbe essere quello del maxi-cantiere che interessa tutta l’area del teatro Politeama, soprattutto perché l’emergenza Covid non aveva ancora reso possibile sperimentare la viabilità con le scuole aperte. “Tutta la zona di via Emerico Amari alta e della piazza del Politeama è da considerare un cantiere – osserva l’associazione di cittadinanza attiva Mobilita Palermo, coinvolta praticamente ovunque si intreccino viabilità e grandi opere –. Non si può proseguire da via Libertà verso via Ruggero Settimo, non si può scendere via mare, tutto il traffico è convogliato su via Dante. Al momento non ci sono stati grossi problemi, ma sicuramente la riapertura delle scuole potrebbe dare luogo a traffico e code”.

Ecco perché per l’associazione acquisisce un valore aggiunto la recente novità di via Principe di Villafranca, “la pista ciclabile, la quale ora permette di usare un mezzo sostenibile e di avere un’alternativa al traffico di via Dante che ha comunque una corsia protetta per ciclisti. Se non per chi deve portare i figli a scuola, può rendersi particolarmente comoda per tutti coloro che devono fare altro”.

Nel frattempo il presidente dell’Ottava Circoscrizione, Marco Frasca Polara, aveva avanzato una proposta: l’istituzione del doppio senso di marcia in via Filippo Turati, che da piazza Luigi Sturzo porta al teatro Politeama. Proposta che però “non si è concretizzata per volere dell’assessore al Traffico, Giusto Catania”, commenta il presidente di circoscrizione. I membri di Mobilita nutrono comunque la speranza che si concretizzi la paventata restituzione alla città della porzione via Amari – via Roma entro i primi di ottobre.

“Anche via Sicilia resta chiusa per i lavori dell’Anello ferroviario – spiega ancora l’associazione – ma ormai la gente si è abituata e dal punto di vista della viabilità non è da considerare un vero problema”. Lo sarà ancor meno per chi si sposterà lungo la strada ferrata: è avvenuta la posa del binario per il solo passaggio dei treni (senza usufruire della fermata) e il 14 settembre la linea Notarbartolo-Giachery tornerà operativa, dopo la chiusura dovuta anche a un calo dell’utenza per l’avvento del Covid. “I cantieri dell’Anello comunque non si sono mai fermati e si possono considerare a regime – riassume Piero Ceraulo, segretario della Fillea Cgil Palermo –. Per novembre ci aspettiamo anche un aumento dell’attività produttiva”.

Il collettore fognario

I lavori continuano a interessare l’incrocio fra via Roma e via Amari, con la recente proroga fino a dicembre che ha scatenato la rabbia delle associazioni di categoria. “Si sta verificando tutto ciò che avevamo paventato lo scorso anno – aveva commentato nei giorni scorsi Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo – con conseguenze di una gravità inaudita per i commercianti della zona interessata. Sapevamo bene che in questa città non si rispettano quasi mai le scadenze dei lavori pubblici ed è per questo che avevamo chiesto che il cantiere di via Amari, che di fatto chiude tutta la zona del Politeama, venisse aperto solo dopo la conclusione dei lavori in via Roma”.

La scorsa settimana, da un confronto in cantiere fra la Fillea Cgil e la direzione dei lavori, sono emerse delle date indicative: “In questo momento si sta realizzando il microtunnel che collega i due pozzi, quello di via Francesco Guardione e quello di via Amari – illustra Ceraulo – che verranno ultimati tra ottobre e novembre”. Il segretario del sindacato afferma che da quando il Comune ha affidato il cantiere alla Amec dopo il crac dell’azienda precedente, la Sikelia, il cantiere prosegue finalmente senza intoppi. “Il che è fondamentale – aggiunge – dato che parliamo di un’opera che collega la parte est a quella ovest, da via Oreto all’Acquasanta. Una volta completati i microtunnel si procederà con i collegamenti lato Cala, per far confluire tutto al Foro Italico. La riconsegna dei lavori è prevista per giugno 2021”.

Il Passante ferroviario

Tutto (o quasi) come prima, coi cantieri già noti ancora in corso e a rilento. In vicolo Bernava si continua con le demolizioni degli edifici d’intralcio “con tre lavoratori che però di fatto sono quasi fermi perché si attendono ancora carte e autorizzazioni”, dice Ceraulo, mentre è ancora lontano il momento in cui verranno indette le gare per aggiudicarsi la realizzazione delle altre fermate. Nei cantieri attivi dunque si lavora come si può, ma per parlare di novità concrete è ancora presto. “L’unica eccezione potrebbe riguardare la possibile apertura, in tempi relativamente brevi, della viabilità di viale Francia su via Ugo La Malfa – ipotizza Mobilita Palermo – ma anche in quel caso non c’è una data certa”.

L’edilizia scolastica e il Covid

Ceraulo della Fillea Cgil lancia un allarme “rispetto ai cantieri di edilizia scolastica per rafforzare gli istituti in vista della ripresa delle lezioni con le regole anti-Covid. L’8 luglio 2020 – spiega – i ministeri dell’Istruzione e delle Infrastrutture hanno stipulato un protocollo nazionale che prevede la messa in sicurezza; ci preoccupa molto il fatto che oggi non abbiamo contezza dello stato di questi edifici. A questo proposito le organizzazioni sindacali hanno inviato alla Città metropolitana la richiesta di istituire un tavolo di monitoraggio, alla quale non è ancora arrivata nessuna risposta”.


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