Cambiano nella giunta Cancelleri | Rivolta tra i Cinquestelle di Licata

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29 Settembre 2017, 17:11

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PALERMO – “Malumori? Qui c’è un mare forza 7”. A Gianluca Ciotta, volto del Movimento 5 stelle di Licata, bastano pochi secondi al telefono per descrivere l’umore della base davanti a quella stretta di mano tra l’ex sindaco Angelo Cambiano e il candidato grillino per Palazzo d’Orleans Giancarlo Cancelleri. Cambiano, il sindaco ‘antiabusivismo’, era stato sfiduciato in pieno agosto dal consiglio comunale di Licata e il giudizio dei Cinquestelle nei confronti del primo cittadino non era stato tenero: “E’ stato ritenuto mediaticamente il sindaco della legalità, nella realtà dei fatti ha ottemperato a un ordine ma ha dimenticato che il rispetto per la legalità vive anche nel contrastare altri annosi problemi”, si legge su una nota dell’11 agosto del movimento, che non ha propri rappresentati in Consiglio ma che era stato chiamato in causa da altre forze politiche. A distanza di un mese e mezzo le critiche non calano, anzi si fanno più aspre nei confronti del possibile assessore agli Enti locali e dei vertici del movimento. Sulla scelta di Cancelleri aleggia lo spettro dell’opportunismo elettorale ma le demolizioni degli abusivi, costate comunque una casa bruciata e diverse intimidazioni che hanno costretto Cambiano a vivere sotto scorta, non bastano a far mutare rotta al M5s di Licata: “Ha agito nella legalità ma non poteva fare altro. Farne un paladino di legalità a carattere nazionale è scorretto”, sostiene Ciotta.

In sintesi, secondo i grillini di Licata, Cambiano non poteva fare altro che eseguire quelle ordinanze di demolizione. In quell’agosto infuocato l’atteggiamento del primo cittadino fu bollato dal movimento come “troppo chiuso, superbo e non partecipativo”. Giudizi duri ribaditi da Ciotta, che alle elezioni del 2015 portò il vessillo dei Cinquestelle come candidato sindaco: vinse Cambiano, con una lista civica che pescò nel centrodestra e adesso la rivolta del M5s di Licata è arrivata direttamente a Cancelleri, che però ha tirato dritto: “Ho informato Giancarlo della nostra contrarietà, mi ha detto che si assume tutte le responsabilità di questa scelta e che ritiene Cambiano una figura capace – racconta l’ex candidato sindaco grillino -. Lo abbiamo avvertito dei suoi trascorsi politici ma non ha cambiato idea”. 

Il malcontento tra i grillini di Licata ha iniziato a serpeggiare qualche giorno fa, quando si è diffusa l’indiscrezione che il nemico di un tempo sarebbe diventato compagno d’avventura. Dopo la foto postata da Cancelleri, con tanto di stretta di mano all’ex sindaco, i malumori sono diventati aperta critica ai vertici regionali: “Davanti a quella foto ho provato un sentimento di amarezza che è di tutti gli attivisti licatesi”, è il racconto di Ciotta che però non perde fiducia nel movimento: “In questa vicenda la base non è stata ascoltata. Siamo fortemente critici con questa scelta ma ribadisco la mia fiducia nel programma del movimento. Nessuna questione personale – prosegue -, Cambiano e Cancelleri sono due brave persone ma con questa scelta la base è stata ignorata”.

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Cambiano parla di una “occasione di riscatto” che arriva dopo una sfiducia che sarebbe stata voluta “dai partiti e dalla vecchia politica del clientelismo”, ma a quel voto non parteciparono i grillini che formulano il loro giudizio su due anni di amministrazione vissuti anche sull’onda mediatica generata dalle demolizioni: “Tanti hanno descritto quella sfiducia come frutto dei problemi di abusivismo di alcuni consiglieri comunali. Non conosco queste situazioni ma di certo i motivi di quella sfiducia non sono legati unicamente al problema dell’abusivismo – aggiunge Ciotta -. Mi rendo conto che una Amministrazione non può essere tutta rose e fiori ma Licata vive vecchi problemi a cui Cambiano non ha dato risposte”. Rifiuti e randagismo, ma anche “la mancata costituzione parte civile in un processo di mafia e in un procedimento contro un dirigente del Comune” e i pessimi rapporti con il consiglio comunale: sono queste le accuse rivolte dai grillini all’ex sindaco, che nei mesi antecedenti alla sfiducia ha comunque subito l’incendio della propria abitazione e di una proprietà del padre.

Le critiche, però, restano e ricalcano quanto già espresso un mese e mezzo fa nei confronti di un sindaco giudicato forse troppo ‘mediatico’: “Ribadisco: Cambiano è una brava persona e il movimento, che è contro l’abusivismo, lo ha sostenuto in quelle demolizioni ma il sindaco non poteva che mettere in atto l’ordine della Procura – aggiunge Ciotta -. A Licata, da sindaco, si è chiuso provocando lo stallo amministrativo e denigrando il consiglio comunale”. Parole pesanti come macigni sulla nomination di Cambiano ma l’eco della rivolta di Licata non arriva alla vicina Caltanissetta, dove Cancelleri in un breve video ha elogiato il nuovo volto della squadra: “Sarà il sindaco dei sindaci – ha affermato -. Magari avrà altre idee politiche ma poi dovrà rispettare il nostro programma”. Secondo il candidato governatore, che da ieri sera ha dovuto registrare il malcontento di molti attivisti direttamente sulla sua pagina Facebook, l’arrivo dell’ex sindaco “è un segnale di grande apertura del movimento”. Con Cancelleri si schiera l’intera pattuglia M5s della commissione ambiente delll’Ars, composta da Gianina Ciancio, Giampiero Trizzino e Stefano Zito. I deputati parla dell’arrivo di Cambiano come di “un’ottima notizia” e di una “scelta di etica e di dignità politica”.

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29 Settembre 2017, 17:11

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