12 Giugno 2014, 17:20
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CATANIA – Ospiti illustri e un dibattito di altissimo profilo ha caratterizzato la due giorni organizzata dalla Scuola superiore della magistratura nell’aula adunanze del Tribunale. Catania si conferma polo di riferimento della dottrina giuridica. I lavoro sono stati aperti dal procuratore Capo Giovanni Salvi, tra i relatori spiccano Alfio Scuto, presidente della Corte d’Appello, Michele Prestipino, procuratore aggiunto a Roma, Giovanni Grasso, professore di diritto penale, Agata Santonocito, sostituto procuratore che ha portato avanti le principali inchieste antimafia a Catania, Bruno Di Marco, Presidente del Tribunale di Catania, Ivan Lo Bello, vice presidente di Confindustria, Roberto Alfonso, procuratore di Bologna. E ancora, densissima la seconda giornata, che ha ospitato le relazioni di Sebastiano Ardita, procuratore aggiunto di Messina, Nino Di Matteo, sostituto procuratore di Palermo, Nicola Gratteri, procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Mariano Sciacca, componente del Csm.
La chiusura della due giorni è stata affidata alla punta di diamante della Procura di Catania, Giuseppe Gennaro, procuratore aggiunto già presidente dell’Anm. Gennaro è stato il protagonista delle più importanti indagini celebrate a Catania, a partire da quella sui Cavalieri del lavoro catanesi, per non parlare della maxi inchiesta sul sistema degli appalti dell’Ufficio speciale emergenza traffico. Gennaro è stato tra i titolari dell’inchiesta che ha portato alla condanna di Raffaele Lombardo per concorso esterno in associazione mafiosa. Durante la relazione, Gennaro si è occupato proprio del concorso esterno, criticando la nota sentenza Mannino: “Se il soggetto viene eletto con il contributo della mafia e poi non mantiene le promesse elettorali, non può non configurarsi il concorso esterno in associazione mafiosa”.
Subito dopo è intervenuto il professore Salvatore Aleo, criminologo studioso dei sistemi criminali e della criminalità organizzata. Quindi la relazione di Maria Grazia Vagliasindi, Antonio Balsamo e Ignazio Fonzo, procuratore aggiunto di Agrigento.
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12 Giugno 2014, 17:20