Anziani al voto in clinica |“Adesso vi dico tutto”

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08 Novembre 2017, 18:30

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CATANIA – “Hanno preso una vecchietta di 88 anni, con due ischemie, costretta a letto, l’hanno messa sulla sedia a rotella e l’hanno portata giù a votare per il Pd”. A parlare è Enzo Galvagno, 62 anni, ex istruttore di sci nautico e windsurf degli anni d’oro di Taormina. E’ lui l’uomo che ha sollevato il caso degli anziani in gravi condizioni di salute che avrebbero votato all’interno della clinica Villa Regina di Sant’Agata li Battiati. Tra questi anziani ricoverati c’è proprio sua madre. VIDEO

In questo momento gli investigatori dei carabinieri sono al lavoro per ricostruire ogni particolare, affiancati dagli uomini della Digos; il presidente della struttura sanitaria, contattato da Livesicilia, ha spiegato che tutte le operazioni di voto si sarebbero svolte in modo regolare. Nel frattempo, Enzo Galvagno è stato interrogato.

La sua ricostruzione è piena di rabbia. Non ha accettato quello che è accaduto alla madre.

Tutto inizia il 5 novembre, il giorno del voto. “Domenica pomeriggio – racconta Galvagno a Livesicilia – verso le 17 ho telefonato alla clinica in cui mia madre è ricoverata perché a quell’ora mio fratello le dà da mangiare. Ho telefonato e ho chiesto come stesse mia madre e mio fratello mi ha detto che aveva votato Pd. Ma come? <<Lo sai che l’hanno fatta votare? L’hanno fatta votare Pd>>. A quel punto ho detto che avrei fatto un sopralluogo”.

A conferma delle cose che dice, Galvagno rivela di essere in possesso di alcuni video, che non può divulgare perché consegnati agli inquirenti e coperti da segreto investigativo. “Non sapendo da dove partire, né cosa fare -racconta Galvagno – ho chiamato Striscia la Notizia per avere alcuni consigli e la prima cosa che ho fatto è andare nel bar di fronte al Comune, dove c’era il comandante dei vigili urbani, che mi confermava che era stato allestito un seggio nella casa di cura”.

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Per verificare ogni cosa, Galvagno si reca nell’ufficio elettorale di Sant’Agata Li Battiati.

“Arrivo nell’ufficio – continua Galvagno – faccio un video con il cellulare e chiedo se mia madre avesse votato; a quel punto mi fanno vedere una firma, che corrisponde più o meno alla copia della carta d’identità depositata che era scaduta. Allora io ho detto che quella non poteva essere mia madre. Chi è che ha firmato? Avrà firmato qualcun altro. La firma che ho visto è quella contraffatta di mia madre, se noi visitiamo mia madre, non è capace fisicamente di poter firmare”.

Per avvalorare la sua ricostruzione, Galvagno mostra la nuova carta d’identità rilasciata alla madre il 15 giugno del 2016. “Dalla nuova carta d’identità – spiega Galvagno – risulta che mia madre è inabile alla firma, perché fatta da mio fratello e mia madre non può firmare perché è stata interdetta, può votare solo col consenso di mio fratello”. E non sarebbe l’unica anziana coinvolta in questa vicenda. “È stato un voto estorto – continua il figlio – ma quello che io condanno non è solo la situazione di mia madre. Questa cosa è successa anche ad altre persone”.

 

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08 Novembre 2017, 18:30

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