26 Maggio 2013, 11:35
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PALERMO – Riassunto delle puntate precedenti: un magistrato da prima pagina, da Palermo vola in Guatemala, da lì fa sapere che tornerà in Italia per candidarsi come Premier, ma i televoti non gli bastano e così non solo non diventa Premier, ma non riesce nemmeno ad essere eletto alla Camera, nel frattempo termina l’aspettativa dal lavoro e viene assegnato alla procura di Aosta, la località non ha lo stesso clima temperato delle destinazioni precedenti e per il magistrato questo è quello che gli americani qualificano come un “big problem”, così ricorre, per essere assegnato a tribunali nei quali potrà combattere la mafia e guadagnare così prime pagine e rinnovata popolarità, la passione politica però non si spegne e quindi, fatto il funerale al partito della rivoluzione ne fonda uno di azione.
Il primo ricorso è respinto e perciò il magistrato rassegnato si presenta in ufficio ad Aosta e si mette in ferie, nel mentre un altro ricorso al Tar del Lazio, perché Aosta è bella (ma non troppo), anche questo ricorso però è un insuccesso. Aosta o niente, intimano al magistrato trottolino e lui a questo punto fulmina tutti con un tweet: “Ad Aosta non andrò”. Paraponzi ponzi pò, aggiungiamo noi. Alle falde del Kilimangiaro magari sarebbe andato, ma ad Aosta no, perché nella Valle non ballano l’hully-gully e non si danno i baci più alti del mondo. Watusso dei magistrati, Ingroia, non può accettare l’esilio dalle prime pagine dei giornali. Ad Aosta non c’è la mafia, hanno detto ad Ingroia, che ha immediatamente chiesto chi l’avesse sconfitta. L’abominevole uomo delle nevi, un magistrato BigFoot in tempi antichi ha estirpato la mala pianta della mafia dalla Valle, gli hanno spiegato gli storici valligiani. Se non c’è la mafia, che ci vado a fare ad Aosta? È stato questo l’ossessivo pensiero del magistrato in ferie, che dell’antimafia ha fatto bandiera e perciò: o antimafia o niente. Nello stesso tweet, Antonio Ingroia, rassicura un fan che gli chiede: “Caro Antonio Ingroia cosa farà ora? Andrà ad Aosta o potremo continuare a seguirla con Azione Civile ? In Italia serve una vera sinistra …”.
Azione Civile continua – twitta Ingroia. E però, ancora non sappiamo se Azione Civile continua avendo per leader un magistrato in ferie oppure uno dimissionario. A continuare perciò non è solo Azione Civile, ma anche questo mistero. All’incirca Antonio Ingroia, leader a tempo pieno e magistrato in ferie, ha ancora altri due mesi di vacanza prima di essere messo nuovamente di fronte al bivio: magistratura o politica? Essere un magistrato o essere un politico? This is the question! A noi, pare che ci siano gli estremi per accusare il magistrato di “concorso esterno in associazione politica”, perché non capiamo cosa sia Ingroia: mezzo leader e/o mezzo P.m.?
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26 Maggio 2013, 11:35