09 Febbraio 2015, 10:04
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PALERMO – Gli ordini di custodia cautelare eseguiti dai carabinieri nell’ambito dell’operazione “Apocalisse 2” che ha portato anche all’arresto del consigliere comunale Giuseppe Faraone sono complessivamente 27. A finire nel mirino degli estortori anche l’impresa che lavorava per conto della Curia nella costruzione di un grande immobile tra via Maqueda e discesa dei Giovenchi, a Palermo. Un grosso appalto che avrebbe fruttato alle casse dei boss 30 mila euro: 15 mila a Palermo e 15 mila a Bagheria come hanno raccontato i collaboratori di giustizia. Insieme a due imprenditori della provincia sono ricostruite nell’inchiesta altre 13 estorsioni ad altrettanti imprenditori che hanno collaborato con le forze dell’ordine.
La conferenza stampa
“Questa indagine si basa sulla collaborazione di diversi imprenditori e commercianti, vittime del racket, che hanno cooperato con le forze dell’ordine”. Lo ha detto il procuratore di Palermo Franco Lo Voi, intervenendo alla conferenza stampa in cui sono stati illustrati i particolari dell’operazione Apocalisse 2 che ha portato in cella 27 tra boss ed estortori palermitano. “A cittadini, commercianti e imprenditori – ha aggiunto – vogliamo dire che la procura e le forze dell’ordine ci sono e sono qui per proteggerli”. Lo Voi ha anche sottolineato l’importanza della collaborazione tra le forze di polizia – l’indagine è stata condotta da carabinieri, polizia e finanza – “è un metodo di lavoro – ha concluso – che deve proseguire”.
“Dispiace vedere che un esponente delle istituzioni sia coinvolto in questa vicenda e abbia avuto un ruolo significativo in un fenomeno come quello delle estorsioni cosicché ha danneggiato gravemente l’economia siciliana”. Lo ha detto il procuratore di Palermo Franco lo Voi, commentando, in conferenza stampa, l’arresto per tentata estorsione aggravata del consigliere comunale della lista Megafono Giuseppe Faraone. “Episodi simili – ha aggiunto – alimentano un sentimento di anti politica e gettano discredito sulle istituzioni”.
“Voglio dire agli uomini delle estorsioni che non hanno molta strada davanti a loro, non hanno futuro. E questo sia grazie alle collaborazioni sempre più numerose delle vittime, sia grazie alle indagini”. Lo ha detto il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi durante la conferenza stampa che ha illustrato i particolari di un’operazione antimafia resa possibile proprio dalla cooperazione delle vittime del racket. “Ci sarà anche un ricambio della manovalanza mafiosa – ha aggiunto – ma scopriremo anche le nuove leve”. Lo Voi ha parlato della caduta “del muro di omertà”. “Molto è cambiato” ha concluso.
(Fonte ANSA)
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09 Febbraio 2015, 10:04