15 Maggio 2016, 13:28
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Abuso d’ufficio, turbativa d’asta e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Sono le tre ipotesi di reato su cui indaga la Procura di Caltagirone che ha notificato la proroga delle indagini a 12 persone a vario titolo coinvolte nella mega-gara per la gestione del Cara di Mineo (appalto da 96.907.500 euro), nel 2014, che era finita nel mirino dell’ Anticorruzione, oltre che nelle carte di Mafia Capitale e in una più ampia inchiesta dei pm di Catania. Tra gli indagati – scrive il quotidiano La Sicilia – ci sono nove sindaci del comprensorio con ruoli nel Consorzio dei Comuni “Calatino terra di accoglienza” (oggi in liquidazione), oltre che i tre componenti la commissione di gara, fra i quali spicca Luca Odevaine. Sul “modello 21” firmato dal procuratore Giuseppe Verzera spuntano i nomi dei sindaci del Calatino: Anna Aloisi (Mineo, all’epoca presidente del consorzio); Marco Sinatra (Vizzini, ex presidente dell’assemblea dei sindaci soci); Nuccio Barbera (San Cono), Giuseppe Grasso (Castel di Iudica), Cosimo Marotta (Raddusa), Enzo Marchingiglio (Mirabella Imbaccari), Gianluca Petta (San Michele di Ganzaria), Giovanni Verga (Licodia Eubea), Franco Zappalà (Ramacca). Assieme a loro – scrive ancora La Sicilia – i tre componenti della commissione di gara: oltre a Odevaine, Giovanni Ferrera (ex direttore generale del Consorzio) e Salvatore Lentini, capo dell’Ufficio tecnico di Vizzini. (ANSA).
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15 Maggio 2016, 13:28