Appalti, Filca Cisl: “In una anno crollati del 48%”

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19 Marzo 2009, 17:27

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PALERMO. Calano gli appalti pubblici, aumenta il tasso di disoccupazione. Si puo’ sintetizzare così la situazione degli appalti edili in Sicilia, una realta’ fotografata oggi all’Hotel Saracen di Isola delle Femmine (Palermo) nel corso del
decimo congresso regionale della Filca Cisl siciliana. Dati che non lasciano spazio a interpretazioni: gli appalti pubblici in Sicilia sono scesi dal miliardo e 270 milioni di euro del 2007 ai 652 milioni e 857 mila euro del 2008 con un decremento di quasi la meta’ (48,59%). La situazione piu’ grave a Ragusa, dove il crollo registrato e’ dell’86,67%, ma numeri pesanti anche a Catania (meno
68,39%) e a Palermo dove il crollo degli appalti e’ del 50 per cento (da 368 a 183 milioni).

“Le uniche isole felici – dice il segretario generale della Filca Cisl Sicilia, Santino Spinella – sono Agrigento e Caltanissetta che vedono incrementare gli importi delle aggiudicazioni grazie ai 377 milioni del primo lotto della strada Porto Empedocle-Caltanissetta”.
E il futuro non sembra roseo: “Dopo il completamento della Palermo-Messina e la quasi totale realizzazione della Catania-Siracusa – continua Spinella -, le uniche opere pubbliche di un certo spessore nella nostra regione sono la metropolitana di Palermo, che tra l’altro stenta ad andare a regime, la realizzazione di un lotto dello scorrimento veloce Agrigento-Caltanissetta e il raddoppio ferroviario Fiumetorto-Cefalu’ che registra qualche difficolta’”.
E Spinella chiede al governo regionale “di mettere in essere politiche che creino le condizioni per attrarre investimenti di grandi gruppi nazionali ed esteri e di costituire e rafforzare le piccole e medie imprese a capitale locale”.

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La lettura dei dati che riguarda i cantieri edili e’ drammatica anche dal punto di vista occupazionale. Il confronto fra il 2008 e il 2007 vede una flessione del 4,43%, con la perdita in termini assoluti di 3.500 posti di lavoro. Palermo e’ scesa da 17.148 a 15.051; Trapani da 10.519 a 8.775 impiegati nell’edilizia. Leggeri segni positivi arrivano invece da Catania, Enna e Messina.

“Se la perdita di posti di lavoro e’ stata meno drammatica – analizza il numero uno della Filca Cisl regionale – lo si deve in parte ai lavori privati e in parte all’azione positiva del Durc, il documento unico di regolarita’ contributiva, con cui le imprese attestano di aver assolto agli obblighi legislativi e contrattuali, e che ha fatto emergere buona parte del lavoro nero che caratterizza negativamente il settore edile”.
Ma l’edilizia e’ anche il settore dove l’incidenza degli infortuni registra percentuali insopportabili. A livello nazionale su 1.088 incidenti mortali registrati nel 2007, 275 sono avvenuti nell’edilizia (il 25,3%) e su 826 mila infortuni dichiarati lo stesso anno, il 12,3% sono infortuni nel settore edile.
Per quel che riguarda la Sicilia il dato e’ in controtendenza rispetto al dato nazionale: se nel resto d’Italia gli infortuni diminuiscono dell’1,7%, nell’Isola – secondo il sindacato – aumentano del 4,1%. Le province piu’ a rischio, dove si verificano piu’ infortuni, sono Catania, Palermo, Messina e Ragusa. E il 2009
e’ iniziato male, gia’ 5 infortuni mortali: 3 a Caltanissetta e 2 a Messina.
“Nonostante le tante difficolta’ – conclude Spinella – la Filca e’ in crescita, confermandosi prima federazione in 6 province su 9, prima in Sicilia, terza a livello nazionale dopo Lombardia e Veneto. Il 2008 si e’ chiuso con 26.918 iscritti, il 7,66% in piu’ rispetto al 2007. E con una crescita complessiva negli ultimi 4 anni del 41,94%”. Domani, 20 marzo, il dibattito riprendera’ alle 9,30 e a fine mattinata sono previste le elezioni.

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19 Marzo 2009, 17:27

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