03 Luglio 2019, 07:45
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PALERMO – I finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria sono arrivati in piccola impresa edile per un controllo fiscale di routine e hanno scoperto un groviglio di interessi illeciti. E così l’inchiesta della Procura della Repubblica, partita da Palermo, si è spostata fino a Bologna nella sede di una grande Coop.
Il giudice per le indagini preliminari su richiesta dei magistrati che si occupano di reati contro la pubblica amministrazione ha disposto l’arresto di quattro persone (ai domiciliari) di Palermo e Monreale. Sono un ragioniere, i titolati di due imprese e un faccendiere che faceva da tramite con gli immigrati. E qui si apre un altro capitolo dell’inchiesta: i quattro arresti di oggi sono stati preceduti nei giorni scorsi dal fermo di tre ghanesi e bengalesi. Ai reati di associazione a delinquere finalizzata all’emissione di fatture false, riciclaggio, falso e truffa ai danni dell’Inps si è aggiunto quello del favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. I migranti giunti a Palermo venivano assunti fittiziamente e ottenevano così i documenti per restare nel territorio italiano.
La cooperativa bolognese L’Operosa si è aggiudicata tramite Consip un grosso appalto in Sicilia nel progetto “scuole belle” finanziato dal Ministero dell’Istruzione per dare decoro egli edifici. La coop avrebbe sfruttato tra il 2017 e il 2018 un giro di false fatture per due milioni di euro emesse dalle imprese “cartiere palermitane”. Indagando scuole i finanzieri avrebbero scoperto che al lavoro c’erano anche degli extracomunitari e non solo gli ex Lsu come previsto dagli accordi con il governo nazionale.
Si è aperto il nuovo filone investigativo che ha fatto emergere il rapporto del ragioniere, già indagato e radiato dall’ordine, e la seconda associazione a delinquere composta dai tre fermati che negli ultimi anni avrebbero fatto ottenere il permesso di soggiorno a 150 clandestini. Come? Fingendo che lavorassero con regolari contratti. Nel corso di conversazione telefonica intercettata, uno straniero, dopo avere pagato e ottenuto il fittizio contratto di lavoro, chiedeva al ragioniere: “… vedi se ci sono lavori capito. Anche poco soldi non c’è problema”.
Alcuni dei 150 extracomunitari hanno pure tentato di truffare l’Inps (che ha rigettato le domande) chiedendo di potere accedere ai benefici dell’indennità di disoccupazione.
I sostituti procuratori, coordinati dal procuratore aggiunto Sergio Demontis, hanno dispoto un sequestro preventivo emesso d’urgenza per circa un milione di euro. A tanto ammonta infatti la presunta frode fiscale. La false fatturazioni avrebbero consentito alla Coop bolognese e alle due imprese locali di pagare meno tasse.
“L’odierna operazione eseguita sotto la direzione della Procura di Palermo – Dipartimento Reati contro la pubblica amministrazione – spiega il colonnello del Nucleo di polizia economico-finanziaria Cosmo Virgilio – da un lato conferma il peculiare approccio operativo della Guardia di Finanza, che punta a colpire nella loro globalità tutti i fenomeni che si connotano per la capacità di mettere a rischio contemporaneamente più interessi economici e finanziari e, dall’altro, testimonia la costante e capillare azione di contrasto ai contesti di illegalità connotati da maggiore gravità, anche grazie all’integrazione delle funzioni di polizia economico-finanziaria con lo sviluppo di indagini di polizia giudiziaria, con l’obiettivo di aggredire non solo i soggetti responsabili di gravi condotte criminali, ma anche i loro patrimoni al fine di assicurare l’effettivo recupero delle somme frutto, oggetto o provento delle condotte illecite”.
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03 Luglio 2019, 07:45