Appalti alla Regione, si cambia | Rotazione per il personale

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05 Marzo 2014, 06:00

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PALERMO – Appalti pubblici in Sicilia, si volta pagina. Cambiano uomini e regole. Non c’è solo il controllo a tappetto sulle gare assegnate a trattativa privata, ma anche la rotazione del personale. E non è tutto.

Il dirigente generale del Dipartimento tecnico dell’assessorato regionale alle Infrastrutture, Vincenzo Sansone, dal suo arrivo nel giugno scorso ha iniziato a rimescolare le carte. Ha spogliato il vecchio Osservatorio sugli appalti del compito di vigilare sulle procedure affidando l’incarico a due nuovi dirigenti, Rocco Giardina e Vincenzo Pupillo; ha stabilito, d’intesa con i sindacati, la rotazione di un terzo del personale ogni anno (circa trecento persone) in servizio al dipartimento, negli Urega e negli uffici del Genio civile; ed, infine, ha proposto al presidente della Regione di sostituire i presidenti esterni degli Urega, gli uffici regionali per l’espletamento di gare per l’appalto di lavori pubblici, con personale interno. “Risparmieremo 450 mila euro all’anno e potremo valutare meglio il loro operato”, spiega Sansone.

Non si tratta, però, solo di strizzare l’occhio alla tanto osannata spending review. Sansone non lo dice chiaramente, ma c’è la volontà di cambiare le regole in un settore dove il malaffare incombe. E lo dimostra la domanda che Sansone rivolge innanzitutto a se stesso quando parla dei duecento dirigenti che “non possono avere un contratto perché non ho i soldi per farglielo”. Si tratta di personale che non percepisce la parte variabile del compenso, quello che viene liquidato ai dirigenti sulla base del lavoro svolto e degli obiettivi raggiunti. Da qui il pesante interrogativo sollevato da Sansone: “C’è forse la volontà di non fare funzionare un dipartimento chiave, un ufficio che controlla tutto?”. Al dipartimento di Sansone il Bilancio ha assegnato di recente una somma che, secondo il dirigente, “non serve a fare le cose per bene”.

Si vedrà, intanto è partito il controllo degli appalti assegnati con procedura ristretta. Settecento dal 2006 al 2013: “Per carità – spiega Sansone – ci auguriamo e crediamo che nella maggior parte dei casi le procedure siano state regolari. Ma qualcosa non va”. Cosa? “Se si assegna un lavoro a trattativa privata soprasoglia (importi superiori a 150 mila euro ndr) qualcuno dovrà spiegare i motivi. Le faccio un esempio: ci risulta che una ditta abbia fatto un’offerta per una fornitura da centinaia di migliaia di euro. Nel momento in cui scopriamo che si trattava dell’unica offerta ed era inferiore di appena 10 euro rispetto al costo stabilito, qualcosa puzza. O no?”. Inutile sperare saperne di più, almeno per il momento. È certo che, come annunciato, ogni eventuale irregolarità sarà segnalata alla Procura regionale della Corte dei conti e a quella della Repubblica.

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A completare il quadro delle novità, ci sono l’entrata in funzione di un software, che si chiama Sisk, fornito gratuitamente alla Regione dall’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici. Il nuovo sistema, attraverso gli uffici del Dipartimento regionale tecnico, consentirà di monitorare, passo dopo passo e in tempo reale, l’intero ciclo di ogni gara pubblica nell’Isola. “L’utilizzo del nuovo sistema informativo – spiega Sansone – consentirà un’analisi costante sull’andamento dello stato di ogni gara pubblica espletata nella nostra regione al fine soprattutto di verificarne le criticità e consentire il loro superamento. Ogni qualvolta una gara pubblica subisce rallentamenti fuori dalla normalità sarà come se si accendesse un semaforo rosso, una specie di allerta. Si potrà verificare – prosegue – il comportamento delle imprese. Per esempio sulla fornitura del servizio di pulizia, quanto costa in un ospedale a Palermo e in uno a Catania. Insomma avremo la capacità di verificare le incongruenze presenti, spesso sintomo di malaffare, e intervenire attraverso i nostri servizi ispettivi”.

Novità anche per i comuni sciolti per mafia: i responsabile degli Urega potranno svolgere l’espletamento delle gare d’appalto indipendentemente dall’importo. Questo per spogliare delle competenze gli uffici tecnici dove spesso si annidano le irregolarità targate Cosa nostra.

 

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05 Marzo 2014, 06:00

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