14 Aprile 2010, 19:11
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Gli inquilini di sala d’Ercole sono tornati all’ordinaria amministrazione: in un day after dai contorni poco definiti, che alla quantità di parole degli scorsi giorni ha visto corrispondere un silenzio stridente e trasversale, i deputati regionali sono tornati a discutere e votare testi di legge. Due, le norme approvate questo pomeriggio a palazzo dei Normanni: la legge-voto con la quale si propone al Parlamento nazionale di destinare ai territori interessati le somme e i beni sequestrati alla mafia e legge che riguarda le disposizioni sulla partecipazione della regione siciliana al processo normativo dell’Unione europea, nonché le procedure di esecuzione degli obblighi comunitari.
Entrambi i testi sono stati approvati all’unanimità. Così mentre l’Aula si è aggiornata al prossimo martedì 20 aprile per discutere lo spinoso nodo della manovra finanziaria, tra i deputati è già polemica sulla norma sui beni confiscati, nonostante l’unanimità del voto.
Da una parte, infatti, il capogruppo del Pdl Sicilia, Giulia Adamo, ha commentato l’approvazione della norma sottolineando come, a suo avviso, “il Parlamento siciliano approvando questa importante legge segna una svolta in chiave federalista nella lotta alla mafia. Attraverso la restituzione ai territori d’origine dei fondi che la criminalità organizzata ha illecitamente sottratto si raggiunge un duplice obiettivo: far comprendere con i fatti ai cittadini che lo Stato non solo è dalla loro parte ma è capace di investire per lo sviluppo e la sicurezza delle zone vessate, mortificate e sfruttate dalla mafia”.
Dall’altra parte, il vice capogruppo dell’Udc, Toto Cordaro, ha precisato: “aldilà della ovvietà che la lotta alla mafia veda tutti uniti anche sotto il profilo istituzionale, va detto che la legge voto sui beni confiscati a cosa nostra ribadisce che la competenza sull’utilizzo, la gestione e l’assegnazione degli stessi è del Parlamento e del Governo nazionale. Il tema che i beni mobili ed immobili, così come i patrimoni finanziari, possano essere destinati alla Regione, nella fattispecie alla Sicilia, dove vengono confiscati difficilmente troverà applicazione perché, già in passato, il ministro nordista-leghista Tremonti ha dato ampia dimostrazione di utilizzarlo prevalentemente per finanziare opere pubbliche in Piemonte, Lombardia e Veneto. Siamo amaramente convinti che il Ministro difficilmente rinuncerà a questa prerogativa”.
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14 Aprile 2010, 19:11