Approvata la manovrina elettorale | Fondi per enti e propaganda

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01 Dicembre 2016, 20:45

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PALERMO – Alla fine, ha vinto l’ipocrisia. Ipocrisia politica, ovviamente. Di un pezzo di opposizione che fa ferro e fuoco, per poi tutto sommato accontentarsi e garantendo il numero legale in Aula. E quella di un governo che “maschera” contributi specifici con leggi “generiche”. Un  giochetto che dura appena il tempo di approvare il lungo e complesso articolo 12 della manovra di assestamento, unico articolo discusso nella lunga seduta di oggi.

Quelle norme, infatti, erano state stralciate dal presidente Ardizzone: non potevano essere previsti contributi diretti a questo o quell’ente. E così, il governo Crocetta insieme ai suoi assessori si è seduto a tavolino e ha solo cambiato il vestito della norma. Ma la sostanza non è mutata. Come del resto ammesso, candidamente, da alcuni deputati della maggioranza. E’ il caso della deputata dem catanese Concetta Raia: “L’approvazione dell’emendamento di riscrittura dell’articolo 12 presentato dal governo all’assestamento di bilancio – ammette – contiene un provvedimento importante per il trasporto pubblico a Catania: si stanziano infatti 2 milioni e 300 mila euro in favore dell’AMT, di cui 500 mila quest’anno e un milione e 800 mila per il 2017. Questa norma, che si aggiunge all’approvazione dei debiti fuori bilancio dell’azienda, permette all’AMT una programmazione che potrà offrire nuovi e migliori servizi ai cittadini: tocca adesso agli amministratori dell’azienda saper cogliere questa opportunità”. Peccato, appunto, che nel testo dell’emendamento non si faccia minimamente riferimento all’azienda etnea, ma il governo ha chiesto di trasferire quelle somme a un capitolo generico relativo al trasporto pubblico. Un escamotage, insomma.

Così come quello col quale viene di fatto ignorato il voto dell’Aula che aveva bocciato l’articolo che prevedeva una spesa da 3,4 milioni di euro per pagare l’Iva del contratto tra la Regione e Trenitalia. Un “no” che è stato gettato nel cestino, visto che il governo non ha battuto ciglio, riproponendo quella somma anche in questo caso con una destinazione “generica” e relativa al trasporto ferroviario.

Piccoli “trucchi”, sui quali però la presidenza dell’Ars ha potuto far poco, dopo avere invece stralciato decine di norme con contributi a pioggia. Come quelli destinati alla Kore di Enna o all’autodromo di Pergusa che potranno essere recuperati sotto forma di contributi agli assessorati per i bandi della cosiddetta “ex Tabella H”. Rispunta poi anche il Corfilac (300 mila euro), 200 mila euro per i Consorzi agrari. Insomma, formalmente tutto a posto, nella pratica, le solite manovre, le solite “sponsorizzazioni politiche”. E il bello probabilmente deve arrivare.

“Che facciamo, lo chiudiamo il turismo? Avete già bocciato l’Expo per il G7 di Taormina” ha tuonato in Aula il presidente della Regione Rosario Crocetta. La lamentela era una risposta alle proteste di chi segnalava come fossero schizzati, dopo l’intervento del governo, i finanziamenti per l’”incremento turistico”. Dai 400 mila euro originari a 1,45 milioni di euro. La differenza è quasi pari a quella inizialmente stanziata proprio per la manifestazione cara al governatore: vuoi vedere che quei soldi potranno tornare buoni per riprovarci? Male che vada, comunque, si tratterà di un ricco plafond utile a finanziare sagre, feste di ogni tipo. Dopo che già nelle settimane scorse erano state raccontate le strane spese per l’organizzazione di cene e fiere della Regione in giro per il mondo. Ma “vogliamo chiudere il turismo?” ci mancherebbe.

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Di sicuro c’è che questo governo ha messo in moto, insieme a quelle dei contributi in mano ai singoli assessorati, anche le macchine degli spot e della pubblicità. E così, ecco schizzare anche le spese per “la propaganda dei prodotti tipici” che il governo è riuscito, in poche settimane di transito da Palazzo d’Orleans a Palazzo dei Normanni, a far salire da 144 mila a 644 mila euro. Anche in questo caso, nessuno sa in che modo verranno spesi questi soldi.

Di sicuro c’è che questa manovra altro non fa che creare una sorta di “bacino” che può potenzialmente tornare utile in sede di campagna elettorale. Nonostante il testo fosse giunto in commissione bilancio solo come “assestamento” e “gonfiatosi” giorno dopo giorno, insieme alle modificazioni del titolo della legge al quale nel frattempo venivano le “variazioni di bilancio” e poi, giusto per non farsi mancare proprio nulla, anche la formula “disposizioni varie”.

E davvero c’è un po’ di tutto, in questa legge che di spot ne avrebbe avuti anche altri, se solo la maggioranza non avesse dimostrato una volta di più, di essere solo un gruppo di “clan” politici divisi su tutto, dalla politica alla geografia. È il caso dei 300 mila euro che sarebbero andati ai Comuni per abbattere gli immobili abusivi. Una cifra che, nel migliore dei casi, sarebbero serviti per buttare giù un paio di case. Arriva, al fianco di questo assestamento, anche il via libera ai debiti fuori bilancio di Expo: serviranno per pagare i creditori che attendevano complessivamente più di due milioni e mezzo. Un sì giunto grazie al voto segreto: i deputati non hanno voluto assumersi palesemente la responsabilità di questa approvazione, trincerandosi, appunto, dietro “l’anonimato”.

Per il resto, poco e niente. E la maggioranza esulta su un provvedimento per il quale non ha alcun merito. Nonostante si sia assistito alla corsa per rivendicare quel “successo”. È il caso del finanziamento ai Comuni che altro non è che un mutuo. Che indebiterà ulteriormente una Regione che ha già un debito superiore agli otto miliardi di euro, molti dei quali creati proprio dal governo di Rosario Crocetta. E adesso, di corsa verso Renzi. E verso una campagna elettorale che potrà contare anche sui tanti fondi “mascherati” di questa manovrina clientelare.

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01 Dicembre 2016, 20:45

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