Approvato bilancio di previsione |L'atto passa con appena 15 sì - Live Sicilia

Approvato bilancio di previsione |L’atto passa con appena 15 sì

"Un atto di fede" per il vicepresidente Arcidiacono, quello dei consiglieri che hanno votato sì. Parlato: "E' onesto e veritiero".

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CATANIA – Un atto di fede. La votazione del bilancio di previsione 2016, a giochi già fatti, l’anno è praticamente finito, per il vicepresidente vicario del consiglio ormai è questo da qualche anno. Niente dibattito, niente proposte, solo un voto “alla cieca” da parte di quei consiglieri che, alla chiamata al voto rispondono “presente”. La pensa così e lo ha detto apertamente in aula. “Molti -. votano il bilancio senza conoscerne il contenuto – ha affermato Sebastiano Arcidiacono – e forse è meglio, se no forse non lo voterebbero”. Ieri sera, come ormai da tempo, è andato in scena un gioco delle parti già visto: un atto fondamentale, come in questo caso il documento di programmazione finanziaria, arriva in aula all’ultimo momento, alla fine dell’ultimo mese dell’anno. Il Consiglio fa fatica a entrare nel merito dell’atto perché questo manca, spesso, di allegati, documenti, come il parere dei revisori dei conti, secondo quanto riportato sempre dal vicepresidente Arcidiacono. E comunque a nulla serve perché poche ore prima della seduta, un maxi emendamento ha stravolto l’atto in questione.

Anche nel dibattito è andato in scena il solito copione. Alcuni consiglieri, sempre più o meno gli stessi, hanno preso la parola. Ci sono state le critiche e le richieste, ben circostanziate e sottolineate, dell’esponente del partito democratico Niccolò Notarbartolo che ha sottolineato, oltre alle entrate non motivate, – come anticipato da LivesiciliaCatania –le spese, e come mancherebbe una politica di centrosinistra, attenta ai bisogni e al sociale, nella programmazione economica dell’ente. Che abbassa l’affitto del Massimino al Catania Calcio – la denuncia sarà oggetto di precisa interrogazione – togliendo risorse ai servizi a domanda individuale. “Questa non è una spesa pubblica utile alla città – ha sottolineato l’esponente democratico- una politica che genera ricchezza, che fa crescere la comunità”. E quelle del vicepresidente Arcidiacono.

C’è stato l’intervento fiume dell’esponente dell’opposizione Messina  – oltre due ore di discorso – che si è soffermato, in particolare, sulle partecipate, e sulle asseverazioni mancanti. “n bilancio è irricevibile- ha detto. Mancano le asseverazioni (rapporto debito – credito) relative alle partecipate. Mi avete detto che vano nel rendiconto e non nel previsionale, ma non ci sono in quello che avete votato nel 2015. Eppure servono per poter programmare nel bilancio di previsione il bilanciamento delle partecipate, per cui avete inventato un fondo sulla base di nulla. Non si può creare un fondo di riserva, senza avere dei numeri. Non ci sono nemmeno i bilanci approvati. Le asseverazioni le chiedono anche i revisori”Se non basteranno i soldi – ha continuato – li metteranno i consiglieri che hanno votato”.

Messina, ha ricordato, poi, come all’approvazione del bilancio e alle sue tempistiche, siano legate le sorti di alcuni dirigenti i cui contratti sono in scadenza e il cui rinnovo va inserito nel documento di programmazione. “‎Sarebbe stato più corretto assessore – ha continuato il consigliere – se ci aveste detto che il carattere di urgenza era dato dalla necessità di rinnovare i contratti di alcuni dirigenti esterni”.Sono intervenuti anche Nino Vullo, esponente del Pd, Giuseppe Catalano, di Articolo 4, Giuseppe Castiglione di Grande Catania, fino al voto. 

Alla fine, l’aula si è espressa: con il minimo sindacale – presenti 20 consiglieri e favorevoli 15 – il bilancio di previsione 2016 è stato approvato, nonostante il parere favorevole “non favorevole” dei revisori dei conti, che chiedevano più tempo per esprimersi meglio sull’emendamento presentato dall’amministrazione. E salvando sindaco e consiglio che rischiavano di decadere in caso di voto contrario. .

Un documento non ottimo, secondo l’assessore, ma veritiero. “Il bilancio non è il bilancio ideale – ha detto Salvatore Parlato – non ha probabilmente al suo interno un contenuto di rigore che forse, un’amministrazione in riequilibrio dovrebbe mettere, soprattutto sul piano della spesa. Ma non è facile capire quanto alzare l’asticella del rigore per.non far franare un contesto socio economico fragile. C’è da lavorare sugli sprechi – ha proseguito – ma, al momento, ritengo soddisfacente per me è per l’amministrazione poter presentare un bilancio onesto e veritiero. Metto la mia personale garanzia che questo bilancio è un atto che può far raggiungere alcuni obiettivi, per quanto limitati, nel rispetto del piano di riequilibrio e del risanamento, che si può completare nella legislatura”.

 

 


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