25 Luglio 2015, 17:35
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PALERMO – “Ora basta. La pazienza istituzionale di AtoPa1 ha un limite e Amap lo sta pericolosamente superando”. A dirlo è il commissario Manlio Munafò, all’indomani delle parole della presidente della società Maria Prestigiacomo, che ha accusato l’Ato di non aver fatto quanto dovuto nella vicenda Aps.
“Le ultime dichiarazioni dei vertici Amap sulla situazione del servizio idrico integrato – dice Munafò – riferiscono di fatti assolutamente non pertinenti con le problematiche che la gestione Amap sta creando nei territori comunali affidati. Secondo un conosciuto copione che Amap ha già posto in essere durante l’estenuante percorso che Ato ha portato a conclusione per la risoluzione del problema ex-Aps. La realtà invece è che giungono lamentele da varie Amministrazioni Comunali che riferiscono di un servizio non efficiente sui territori e di inadempienze contrattuali che Ato ha già segnalato, per iscritto, ad Amap con l’invito a risolverle in tempi brevissimi. Addirittura ancora non si sono attivate le procedure per permettere l’accesso all’azionariato Amap dei Comuni che hanno aderito, passaggio fondamentale e propedeutico all’affidamento ‘in house’, snodo attorno a cui ruota tutta l’impalcatura dell’affidamento del servizio idrico integrato nei territori ex Aps, accettato da Amap nel maggio scorso. Sarebbe opportuno che il management Amap si interessasse delle cose da fare in casa propria, piuttosto che delle attività di competenza di altri. Quando a maggio si perfeziono’ l’affidamento del servizio ad Amap, conclusi una dichiarazione pubblica dicendo ‘ora tocca ad Amap’. Non mi sembra che finora Amap abbia ricambiato la fiducia che Ato ed i Comuni del comprensorio le hanno concesso. Tuttavia Ato, al fine di mantenere fede all’impegno assunto con la Presidenza della Regione e con l’assessorato Regionale competente per la soluzione del problema, onorerà i propri impegni con Amap, ovviamente utilizzando ogni cautela ritenuta necessaria in presenza delle criticità sinteticamente riportate. Ma sarà l’ultima volta: Amap dovrà dimostrare, da subito, la sua capacità gestionale”.
“Ovviamente la situazione che si è venuta a creare impone ad Ato, organo di regolazione del servizio idrico integrato, di approfondire il tema in tutte le attività svolte da Amap, anche in vista dell’imminente riforma del settore”.
LA REPLICA DI AMAP
“Chi ha superato il limite sono la Regione e l’Ato – replica la presidente dell’Amap Maria Prestigiacomo – nell’atto di affidamento firmato da Ato, comuni e Amap, era previsto che già il 18 maggio Amap dovesse avere le somme, ma così ad oggi non è. Avevamo chiesto 8 milioni e ce ne vogliono dare 3,5 che non bastano nemmeno per stipendi ed energia elettrica, con l’Ato che trattiene alcune somme senza diritti. Prima ci diano le somme e poi riusciremo ad erogare il servizio, per il momento stiamo anticipando le spese. Non capisco cosa voglia dire Munafò quando fa cenno alla riforma del settore: non accettiamo minacce, non le abbiamo accettate in passato dalla Regione e non le accettiamo nemmeno ora. Amap non ha bisogno della fiducia dell’Ato, va avanti anche da sola, ha una concessione fino al 2021 e certe prese di posizione danno da pensare”.
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25 Luglio 2015, 17:35