25 Settembre 2015, 15:20
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PALERMO – Lunedì mattina i sindaci di mezza provincia si ritroveranno a Palermo. Una riunione convocata per decidere il futuro della gestione del servizio idrico nei comuni ex Aps, o almeno in quelli che sono rimasti e che si sono affidati ad Amap fino al 30 settembre. Mercoledì scadrà infatti l’affidamento alla partecipata del comune di Palermo e bisognerà capire che fine faranno i lavoratori.
La situazione non è per niente semplice. Lo Sblocca Italia prevede infatti che entro il 30 settembre si proceda all’affidamento definitivo al gestore unico dell’ambito; il problema è che la riforma votata dall’Ars, che Roma vorrebbe impugnare, prevede 9 ambiti ma senza specificare quali e la Regione ha il compito di individuarli entro 6 mesi.
E’ evidente che, senza ambiti, non si possono fare affidamenti definitivi, specie se non si sa come andrà a finire la querelle tra Palermo e Roma. Nel frattempo Amap si è detta disponibile a una proroga (o nuovo affidamento, bisognerà scegliere la strada giusta) per qualche altro mese. Una decisione, si dice, fortemente voluta dal sindaco Orlando che farebbe così un grosso favore a molti colleghi della Provincia, sia in chiave Anci che in vista della città metropolitana.
Il problema, però, è che Bagheria ha già detto di voler fare da sé, affidando il servizio temporaneamente a una ditta privata, e perplessità sono state sollevate anche da Cefalù e Misilmeri. Se i comuni più grossi si defilassero, sarebbe complicato per Amap mantenere il servizio. Vero è che le prime bollette sono partite e che gli incassi finanzieranno il servizio, ma è altrettanto vero che i 200 dipendenti ex Aps possono mantenere il posto solo se gli incassi sono consistenti. Lunedì è prevista anche un’assemblea dei lavoratori.
LE REAZIONI
“Mentre il presidente della Regione Crocetta e il presidente della Prima Commissione all’Ars Antonello Cracolici litigano con il Governo Nazionale sulla legge di riforma delle ex Province, centinaia di migliaia di cittadini che abitano in provincia di Palermo rischiano di restare senz’acqua potabile da un giorno all’altro perché i singoli comuni non sono in grado di provvedere direttamente alla gestione del servizio idrico. Quindi, con molta probabilità, molti primi cittadini si rivolgeranno a piccole società private, in netto contrasto con le indicazioni della Regione che vuole l’acqua gestita da un ente pubblico. Ecco perché è assolutamente indispensabile che l’Amap continui a gestire la distribuzione idrica anche nei comuni dell’ex Aps, un risultato che potrebbe far centrare un duplice obiettivo: garantire i posti di lavoro degli oltre 200 dipendenti dell’ex Aps, ma soprattutto non lasciare a secco centinaia di migliaia di famiglie palermitane”. Lo dice il consigliere di Fi di Palermo Angelo Figuccia.
Il deputato regionale del Pid, Toto Cordaro, ha presentato un’interpellanza per chiedere chiarimenti su quanto sta accadendo a Bagheria relativamente al servizio idrico. “Sin dall’inizio della gestione Amap – si legge nell’interpellanza – il sindaco di Bagheria ha portato avanti una campagna delegittimante, annunciando in più sedi la volontà di rescindere l’accordo per giungere alla gestione privata del servizio idrico, sulla fattispecie di quanto effettuato con il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solido urbani. Amap il 31 luglio ha inviato al Comune di Bagheria una nota contenente un dettagliato elenco delle opere da eseguire sul territorio per assicurare il ciclo integrato del servizio idrico, predisponendo inoltre un crono programma di interventi. A questa nota l’Amministrazione comunale non ha mai risposto, negando di fatto la possibilità di qualsivoglia azione. Chiediamo di sapere se non vi siano gli estremi per il commissariamento del servizio di gestione idrica del comune di Bagheria e per ipotizzare il danno erariale, stante la presunta anti-economicità che comporterà la gestione per tramite di un soggetto privato per un così breve periodo, ricordando come già la gestione della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti abbia un impatto economico maggiore per il comune di Bagheria da quando l’Amministrazione con eguale procedura rispetto a quella in atto richiamata ha revocato il servizio al precedente gestore pubblico”.
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25 Settembre 2015, 15:20