21 Marzo 2015, 10:10
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PALERMO – Signor sindaco, la vertenza Aps sembra a una svolta. Questa è la volta giusta?
“Sì, secondo me sì. Il sindaco Orlando, che vuole assumere il servizio salvaguardando l’Amap, ha puntato su un accordo con i sindacati che prevede che i dipendenti vengano impiegati nel migliore dei modi. Duecento dipendenti che si aggiungono ai 600 di Amap non sono una bazzecola: devono trovare la giusta collocazione. L’accordo sindacale prevede solo una mutazione delle mansioni, senza togliere alcunché: la disponibilità dei sindacati, in questo senso, ci fa ben sperare. Orlando, con gli altri sindaci, è riuscito a trovare un accordo che da un lato tutelerà l’Amap e dall’altro garantirà il servizio”.
Adesso cosa accadrà?
“Fino al 30 settembre ci sarà Amap. Nei prossimi due mesi si creerà una società in house per tutti, ovvero sempre Amap, previa approvazione dello statuto da parte dei consigli comunali. C’è un percorso trasparente, in linea con la legge nazionale che prevede una gestione unitaria del servizio dal primo ottobre. Non parliamo solo di reti idriche ma anche di depuratori, quindi un settore particolarmente delicato”.
Tutti e 42 i comuni ex Aps aderiranno?
“Lo vedremo lunedì, ci sono già alcuni che si sono espressi in tal senso. Penso saranno quasi tutti”.
I lavoratori saranno salvaguardati?
“Certo, grazie a un accordo sindacale che preveda la modifica delle mansioni. Devono essere utilizzati per quello di cui l’Amap ha bisogno. E’ necessario andare incontro alle esigenze di chi li deve utilizzare al meglio. Serve per esempio ricostituire una banca dati, perché bisogna ricominciare a effettuare le letture ferme da un anno: l’Ato ha emesso solo due fatture in acconto, come previsto per legge. Questo ha comportato un mancato incasso di milioni di euro, bisogna garantire ai cittadini un pagamento ordinato e senza pressing da parte di chi deve incassare per pagare i fornitori”.
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21 Marzo 2015, 10:10