Aps, pronta la restituzione delle reti| In pericolo servizio e lavoratori

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29 Giugno 2014, 14:12

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PALERMO – E per l’ex Aps adesso è di nuovo emergenza. Domani a mezzanotte, infatti, l’Ato potrebbe essere costretto a restituire a 52 comuni del Palermitano le reti idriche per evitare l’interruzione del servizio pubblico, visto che il Tribunale non ha concesso una proroga all’affitto del ramo d’azienda in attesa del passaggio a Onda Energia. Una situazione che rischia di diventare esplosiva, visto che i disagi potrebbero essere immensi per quasi mezzo milione di cittadini.

“Non essendoci altra possibilità, è molto probabile che restituiremo le reti ai comuni”, conferma il commissario Domenico Tucci che ha scritto a tutti i comuni avvertendoli della decisione a cui potrebbe arrivare domani notte. L’unica alternativa sarebbe una prosecuzione dell’affidamento all’Ato, mediante un intervento della Prefettura e della Regione. Il tempo però stringe e il rischio è che i rubinetti da martedì restino a secco e che nessuno ripari i guasti. A onor del vero 10 comuni (Campofiorito, Castronovo di Sicilia, Cinisi, Mezzojuso, Pollina, Termini Imerese, Terrasini, Trappeto, Vicari, Villafrati) hanno ottenuto la restituzione delle reti con tanto di sentenza in appello, quindi non dovrebbero avere problemi a farsene carico, ma il dubbio resta per gli altri 42 enti locali. Il problema però riguarda anche i 204 lavoratori, che sarebbero definitivamente fuori da ogni servizio.

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“Questo – dice Maurizio Terrani della Uil – è il risultato della scarsa attenzione nei confronti dei lavoratori, ma anche di un servizio pubblico essenziale. A poche ore dalla scadenza dell’affitto di azienda, ancora nessun provvedimento è stato adottato per scongiurare il caos che si potrà generare dalla restituzione delle reti ai comuni e che coinvolgerà 500mila cittadini. Faccio un appello al presidente della Regione Rosario Crocetta perché possa scongiurare in maniera definitiva il possibile disastro e il caos generale con un intervento immediato che ponga fine al disastro che c’è in tutte le province siciliane. Il costo in termini sociali, ambientali e occupazionali sarebbe elevatissimo”.

 

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29 Giugno 2014, 14:12

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