Archivio storico, Giuffrida: |”Patrimonio abbandonato”

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24 Febbraio 2014, 17:28

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CATANIA -Un patrimonio abbandonato, nonostante costituisca una testimonianza importantissima della storia della città. La denuncia, relativa alle condizioni in cui versa l’archivio storico di Catania è del presidente della settima commissione consiliare permanente alla Cultura, Salvo Giuffrida, che insieme ai consiglieri, Crocitti, Mastrandrea, Tempio, Mirenda, Vullo, Saglimbene, Balsamo, Tringale ha effettuato una visitanell’edificio per comprenderne le condizioni. “Condizioni di profondo abbandono – afferma Giuffrida – inaccettabili per una delle istituzioni che merita di essere considerata fiore all’occhiello dell’amministrazione comunale, e invece versa in profondo stato di abbandonono nonostante custodisca un preziosissimo patrimonio”.

Il patrimonio in questione comprende Registri di Stato Civile, Progetti edilizi, atti della Regia Cancelleria di Sicilia dal 1289 al 1515, atti dei Giurati 1413-1582, atti del Tribunale della Real Patrimonio Rivelli di Catania 1539-1639, Proclami Reali 1819-1883, Raccolte di antichi volumi, incunaboli, periodici storici, Fondo Verga ecc.. Nei vecchi scaffali sono inoltre presenti, chiusi in antiche custodie di alluminio, pellicole positive e negative in 35 mm di films interpretati da Angelo Musco, che secondo la commissione sarebbe opportuno donare al Museo del Cinema di Torino, che procederebbe al loro recupero.

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“Ma la cosa ancora più inammissibile – continua Giuffrida – è stato riscontrare la mancanza di una scala di sicurezza per raggiungere i ripiani alti delle scaffalature, nonché la mancanza di una fotocopiatrice che vede costretto il personale, più volte al giorno ad accompagnare all’esterno, presso privati, l’utenza che richiede documenti da fotocopiare. Tutti segni – prosegue – del totale disinteresse da parte delle amministrazioni passate e presenti a salvaguardare un bene che rappresenta la memoria storica della nostra città”. Da qui la richiesta che si intervenga con la massima sollecitudine, non solo per mettere in sicurezza la struttura e tutelare il personale interno, che continua la difficile opera di catalogazione e qualificato supporto all’utenza.

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24 Febbraio 2014, 17:28

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