Arcidiacono chiede scusa |La Raciti:”è un bel gesto”

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20 Novembre 2012, 18:18

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CATANIA-“Voglio chiedere scusa a tutti ma quel gesto era soltanto per la famiglia di Speziale che sta vivendo ore drammatiche dopo l’arresto del figlio. Chiedo scusa alla vedova Raciti, chiedo scusa alla polizia, ma io non volevo offendere nessuno”.

Capelli arruffati, volto teso, Pietro Arcidiacono si è presentato ai giornalisti accompagnato dall’avvocato Aristide Leonetti, in una saletta dell’Hotel Royal di Cosenza gremita di telecamere. Il calciatore del Cosenza ha voluto così chiedere scusa a tutti per il suo gesto di sabato scorso quando, dopo un gol, ha esibito una maglia con la scritta “Speziale innocente” per solidarietà al tifoso del Catania condannato ad otto anni di reclusione per la morte dell’ispettore Filippo Raciti. “Nessuno – ha aggiunto Arcidiacono – sapeva niente, la società, i miei compagni, lo staff tecnico. Nessuno sapeva niente e mi prendo tutte le mie responsabilità”. “Il mio gesto – ha concluso singhiozzando – voleva essere un gesto di conforto per la famiglia Speziale. Io conosco il ragazzo perché è un ragazzo del mio quartiere”.

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“Sono un bel gesto – risponde Marisa Grassi, la vedova di Filippo Raciti – ma ora spero che non arrivino altre offese da altri calciatori alla memoria di mio marito. Quando in casa avevamo visto le foto di quella maglietta – continua – eravamo rimasti offesi e turbati. Dal calcio io non mi aspetto e non voglio altri messaggi di violenza”.

Di altro avviso i legali di Speziale, gli avvocati Giuseppe Lipera e Grazia, secondo cui quella di Arcidiacono è stata “un’espressione legittima di libero pensiero tutelata dalla Costituzione”. “Chi afferma che abbiamo difeso chi inneggia all’omicida di Raciti – sottolineano – è un mistificatore o un ignorante. Arcidiacono voleva dire che per lui Speziale è innocente”.

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20 Novembre 2012, 18:18

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