09 Aprile 2013, 18:09
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CATANIA – Arcigay incontra gli allievi dell’istituto tecnico-economico De Felice Giuffrida. La cultura e la conoscenza sono, da sempre, il rimedio più efficace per sconfiggere qualunque forma di pregiudizio e di violenza. Per questo, Arcigay ha intrapreso un percorso di confronto su tematiche quali l’omofobia e il bullismo nelle scuole catanesi. La prima tappa è stata l’istituto De Felice Giuffrida. I militanti dell’associazione catanese hanno, così, risposto alle curiosità degli allievi dell’istituto su tematiche legate all’omofobia ma anche all’omosessualità. Del resto, come è emerso chiaramente dal confronto con la scolaresca, i pregiudizi sul tema sono tanti e, soprattutto, c’è un solo modo per sconfiggere la paura dell’altro da sé: conoscerlo.
Come ha spiegato il presidente di Arcigay Catania, Giovanni Caloggero:“Il percorso che abbiamo intrapreso oggi nelle scuole è di conoscenza perché siamo fermamente convinti che la conoscenza vince sull’ignoranza e quindi sull’odio e sulla violenza”. “Farsi conoscere, – prosegue Caloggero- fare conoscere la ricchezza delle differenze da intendere come contributo prezioso (come pietra che si aggiunge alla costruzione di una società civile) è fondamentale”. “Arcigay, infatti, non si occupa esclusivamente di problematiche legate all’omosessualità ma di quello che avviene nella società perché il fine dell’uomo, a prescindere dal suo orientamento sessuale, è di vivere bene e felice questo non può prescindere dalla costruzione di un vivere civile e di un ambiente basato sul rispetto”. I militanti dell’associazione hanno proiettato il documentario “Nessuno è uguale”, ambientato in una scuola superiore, che ha al centro il confronto, un dibattito tra vari adolescenti di diversi orientamenti sessuali. Uno strumento che smaschera luoghi comuni e pregiudizi come del resto è avvenuto durante l’incontro quando i ragazzi di Arcigay hanno risposto alle domande degli studenti.
Varie le tematiche toccate durante il dibattito: dall’omofobia all’assenza di tutela legale, dal coming out in famiglia alla paura di dichiarare i propri sentimenti a una persona dello stesso sesso. Conoscere e farsi conoscere, questo è il primo passo per sconfiggere qualunque tipo di pregiudizio. Un’arma fondamentale l’ha individuata il vice presidente di Arcigay, Alessandro Motta: “La visibilità”. “Essere visibili a se stessi prima di tutto- nel senso di aver chiara percezione di sé- e verso gli altri è il modo migliore per sconfiggere ogni forma di fobia”. “Si ha paura di ciò che non si conosce – prosegue Motta- e anche il bullismo omofobico è generato in parte dall’ignoranza. Attraverso percorsi di visibilità ci si accorge, invece, che ciascuno di noi è unico e diverso da tutti, uguale a nessuno, citando il documentario che abbiamo proiettato oggi”. Soddisfatta la professoressa Maria Marcella Crisafulli che ha accompagnato i ragazzi. “L’incontro di oggi è stato molto importante perché la scuola è una comunità inclusiva quindi un luogo fondamentale per la crescita e la formazione dell’individuo”. “Il rispetto del diverso- ha proseguito la docente- è quindi fondamentale, sensibilizzare i ragazzi alla conoscenza di una tematica come questa troppo spesso accompagnata da stereotipi e pregiudizi. Del resto, alla base del bullismo omofobico e non solo ci sono l’ignoranza e i pregiudizi.”
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09 Aprile 2013, 18:09