09 Aprile 2020, 18:34
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Dove l’aria è inquinata il virus è più letale. E tra i fumatori il Covid-19 ha vita più facile. Sono due dati che emergono da diversi studi.
L’inquinamento atmosferico
Una ricerca dell’Università di Harvard ha fatto emergere che sul lungo periodo basta una differenza di un microgrammo nella media di pm 2,5, il particolato ultrasottile, per aumentare il tasso di mortalità del Covid-19 del 15%, riporta il sito del Corriere della sera. E l’alto numero di vittime nella Pianura Padana, una delle zone più inquinate d’Europa, potrebbe essere collegato anche a questo fattore.
Virus e fumatori
Uno studio condotto alla British Columbia University e al St. Paul’s Hospital di Vancouver, in Canada, mostra che i fumatori e le persone che soffrono di broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) hanno generalmente alti livelli di una molecola chiamata “enzima di conversione dell’angiotensina II” (ACE-2), che precedenti studi hanno riconosciuto come un punto d’accesso che consente a SARS-CoV-2 di entrare nelle cellule polmonari e causare l’infezione. Non c’è un momento migliore, insomma, per smettere di fumare.
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09 Aprile 2020, 18:34