09 Febbraio 2011, 17:50
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Il disegno di legge per il riconoscimento delle unioni civili continua ad agitare le acque della politica siciliana, anche dentro i partiti. La proposta trasversale, presentata Giulia Adamo (Udc), Pino Apprendi (Pd) e Francesco Musotto (Mpa), ha già visto Alberto Campagna (Pdl) prendere le distanze dal ddl; mentre il coordinatore provinciale di Fli, Alessandro Aricò, preferisce mettere in chiaro alcuni punti pur non rinnegando l’iniziativa dei colleghi.
Onorevole Aricò, a chi è rivolto questo ddl?
“Innanzitutto sento di dover ribadire con forza come questo disegno di legge nasca da un presupposto fondato prettamente sulla natura eterosessuale della coppia. La differenza di sesso tra i due coniugi resta l’elemento imprescindibile dal concetto stesso di coppia, e quindi di famiglia. Per questo non vorrei che il ddl subisse facili strumentalizzazioni. Il disegno non è rivolto alle coppie omosessuali. O comunque, non sono principalmente loro i destinatari”.
Qual è l’obiettivo allora?
“Spesso un esempio vale più di mille parole. Per questo, per rispondere a questa domanda, vorrei raccontare un episodio riferitomi tempo fa. Una coppia non si era sposata per motivi personali, e un giorno lui si ammalò gravemente. Alla sua compagna fu impedito di assisterlo in ospedale pubblico, perché non risultava esserne legalmente parente. Ecco, penso che casi come questi non debbano accadere”.
In che modo può essere utile questo ddl?
“Stilare liste di coppie di fatto può aiutare le persone ad avere una vita normale. La società cambia, si evolve, ed oggi ci sono tantissimi esempi di coppie che si sentono marito e moglie pur senza essere sposati. Anche la grave crisi che stiamo attraversando, sempre più spesso traduce i suoi effetti negativi nei rapporti tra uomo e donna. Coppie costrette a rinunciare, per mancanza di risorse, ad unirsi in matrimonio civile o religioso che sia. Ed è proprio a loro che mi rivolgo, a coloro che magari convivono in attesa di sposarsi”.
La proposta finirebbe per riguardare anche le coppie omosessuali.
“Sono cattolico e considero la famiglia, e il matrimonio, l’unica solida possibile fra uomo e donna. Ma come ho già avuto modo di affermare, il ddl non è rivolto esclusivamente alle coppie omosessuali. Se poi i suoi benefici ricadono su coppie non eterosessuali è un altro discorso. In questo caso, però, subentra il rispetto per le persone, che a mio avviso va nutrito nei confronti di tutti, a prescindere dall’orientamento sessuale. Ciò che opporremo con forza, invece, è l’adozione da parte di coppie omosessuali. Un argomento che rischia di creare ulteriore perplessità in un panorama già abbastanza confuso”.
Si aspetta l’appoggio del suo partito, Futuro e Libertà?
“Non si tratta di aspettarsi un appoggio da parte di Fli, o meno. La nostra concezione di partito considera fondamentali la laicità e il rispetto per le posizioni di ognuno, e questi sono temi su cui ognuno si esprime secondo coscienza. Se tra colleghi di partito non si dovesse condividere la medesima linea, successivamente attraverso un dialogo aperto e costruttivo si tenderà ugualmente a far convergere le proprie linee e i propri punti di vista in un messaggio unico e chiaro. Per la delicatezza che la caratteristica, resta comunque una questione che non può essere affrontata dai gruppi parlamentari in modo settoriale, ma che deve coinvolgere tutti a 360°”.
La decisione di Giulia Adamo dell’Udc, ha scatenato qualche polemica all’interno del partito di Casini. Teme una contrapposizione fra laici e cattolici?
“La contrapposizione può esserci solo se si dovesse interpretare male la proposta. Al suo interno, infatti, sono contenute tantissime tematiche di provenienza cristiana. Il ddl non autorizza affatto i matrimoni gay, ma semplicemente rispetta le decisioni di uomini e di donne che si amano, e che sono uniti in coppie di fatto. Se poi si interpreta male, è chiaro che le distanze fra le diverse posizioni tendono ad aumentare”.
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09 Febbraio 2011, 17:50