Armao picchia su Lo Bello: | “Critichi Roma, non noi”

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20 Maggio 2011, 08:11

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Il presidente Lo Bello (che aveva parlato di classi dirigenti meridionali “inadeguate”, ndr) farebbe bene, piuttosto che prendersela con il governo della Regione, a sottolineare l’intollerabilità del comportamento del governo nazionale che, con la delibera Cipe, ha precluso alla Sicilia l’accesso al credito d’imposta e ci ha impedito anche le anticipazioni a valere sui fondi regionali. E’ ingiusto sottrarre alle imprese siciliane questa opportunità alla quale si sono preparate. Si tratta di un ulteriore modo per appesantire il divario fra Sud e Nord in una fase di grave crisi”. Così l’assessore all’Economia della Regione siciliana, Gaetano Armao, replica alle dichiarazioni del presidente di Confindustria Sicilia, Ivan Lo Bello.

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“Il primo differimento – spiega Armao – è stato richiesto dalle associazione di categoria (anche di Confindustria) e con esse concordato. Il governo regionale nella Finanziaria ha inserito una previsione di 150 milioni di euro da destinare al credito d’imposta. Questi fondi, adesso, sono inseriti nel disegno di legge sugli investimenti e la crescita economica che è già all’esame della commissione Bilancio”. ”Sono certo che l’Ars, come sta facendo con altre riforme, procederà con la massima celerità a varare la normativa che consentira’ di offrire strumenti finanziari ed incentivi alle imprese siciliane e per l’attrazione degli investimenti – continua – Suggerisco al presidente Lo Bello di individuare bene dove si annidano le ostilità allo sviluppo del Mezzogiorno, cosi’ come avrebbe fatto chi ha sempre avuto chiaro, come il presidente La Cavera, quali forze economiche e politiche del Paese puntino a mantenere la Sicilia e il Sud quale mero mercato di consumo e non attivo protagonista della crescita produttiva del Paese”.

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20 Maggio 2011, 08:11

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