02 Gennaio 2011, 11:12
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Stamane me ne ne andavo bel bello a consumare la mia consueta arancina (al burro) domenicale e mondellana. Otto chili di giornali, una degustazione sopraffina, cullato dalla brezza. Poesia totale. Ragionavo sulla bellezza dell’arancina al burro, sulle sue implicazioni teologiche, estetiche e metafisiche, quando incrociai la molesta vista di un podista. Ora, se c’è una cosa che non tollero è la vista di un podista, mentre mi accingo a sbafare. Non che io sia appesantito da quelle manifestazioni del super – ego che gli umani chiamano senso di colpa. L’arancina al burro giustifica tutto, moralmente e sociologicamente. E’ che lo sgraziato spettacolo di un omino che corre sudaticcio è tale da scristianizzare il misticismo della colazione, garantito da un acconcio gastro-protettore. Alt, salutisti della malora! Secondo voi correre a perdifiato nell’aria inquinata e malsana è meno dannoso dell’apporto al colesterolo, dovuto al sublime tondino di riso e prosciutto? Nooooo!!!
Il rimedio è presto detto: arrestate tutti i podisti, in “fragranza di reato”. O almeno impeditegli di incrociare la strada della gente dabbene.
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02 Gennaio 2011, 11:12