Arrestati Pulvirenti e Cosentino |Presidente: “Estraneo”

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23 Giugno 2015, 07:46

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CATANIA. Aggiornamento 24 giugno ore 12:00 Scattano le perquisizioni, sequestrato un libro mastro delle scommesse, 100mila euro in contanti LEGGI

In conferenza stampa, il Procuratore Capo, Giovanni Salvi, ha specificato che gli inquirenti ritengono che “siano almeno cinque le partite truccate. Vi sono altri indagati in varie parti d’Italia con gli avvisi che devono ancora essere notificati”. L’indagine è nata da una denuncia del presidente del Catania che era preoccupato per la sua incolumità.
L’attività d’indagine ha evidenziato l’esistenza di un vincolo associativo stabile tra gli indagati. Accertata e filmata in tre casi la consegna di denaro. Pablo Cosentino affiancava Pulvirenti offrendo la somma di 10 mila euro a calciatore: in totale sarebbero 19 gli indagati coinvolti nel resto d’Italia. Tra questi anche: il direttore sportivo del Messina calcio Pietro Lo Monaco e Fabrizio Ferrigno, l’ad del Messina Calcio Alessandro Failla, il calciatore del Livorno Alessandro Bernardini, del Varese Riccardo Fiamozzi, del Trapani Luca Pagliarulo e Matteo Bruscaggin.

LE PARTITE INCRIMINATE SONO QUELLE DI: VARESE-CATANIA; CATANIA-TRAPANI; LATINA-CATANIA; TERNANA-CATANIA; CATANIA-LIVORNO
Sotto indagine anche la partita Catania-Avellino. 

IL LINGUAGGIO IN CODICE.  Nel corso delle conversazioni, gli indagati, al fine di celare il contenuto del programma delinquenziale, hanno adoperato  un linguaggio ritenuto volutamente criptico ed allusivo, svelato dagli investigatori di Polizia Giudiziaria, utilizzando un codice linguistico cifrato che sarebbe corrispondente allo schema seguente:

“il magistrato” = il presidente PULVIRENTI;

“l’udienza o la causa” = l’incontro di calcio;

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“tariffa o parcella dell’avvocato” = prezzo per la corruzione del calciatore;

“il treno” = il calciatore;

“l’orario del treno o il binario” = il numero di maglia del calciatore.

LA CRONACA. Sette ordinanze di custodia cautelare. Sette arresti nei confronti di dirigenti del Catania. Un vero e proprio terremoto: l’accusa per i dirigenti rossoazzurri è quella di avere comprato alcune partite del campionato di calcio Serie B conclusosi da qualche giorno, per evitare la retrocessione. Ai domiciliari sono finiti il presidente del Calcio Catania, Antonino Pulvirenti, l’amministratore delegato Pablo Cosentino, il direttore sportivo Daniele Delli Carri. Per loro, l’accusa è di frode sportiva. Le restanti quattro persone arrestate sono agenti di scommesse e procuratori: Giovanni Impellizzeri, Piero Di Luzio, Fabrizio Milozzi e Fernando Arbotti. Sono ritenuti responsabili di frode in competizione sportive e di truffe.

L’operazione è stata condotta dalla Polizia su ordine della Procura della Repubblica: secondo l’accusa, alcune vittorie del Catania sarebbero state concordate a tavolino, comprando di fatto le partite. Perquisizioni sono in corso da parte della Polizia a Roma, Chieti, Campobasso e Catania. L’indagine è stata condotta dalla Digos in collaborazione con la Polizia postale. Le indagini su alcune partite del campionato di Serie B che sarebbero state comprate sono state avviate all’indomani della sconfitta del Catania con la Virtus Entella per 2-0 del marzo scorso. Un risultato che fece sprofondare la squadra etnea in zona retrocessione. A quel punto i vertici della società, il presidente Pulvirenti, il direttore sportivo Delli Carri e l’ad Cosentino, si sarebbero attivati, prendendo contatti con gli altri indagati, per far vincere il Catania. L’indagine avrebbe inoltre accertato che il gruppo aveva “consistenti risorse economiche” messe a disposizione dall’agente di scommesse on line Impellizzeri. Ad avvicinare i calciatori ritenuti disposti a vendere le proprie prestazioni ci pensava invece il procuratore e agente Fifa Arbotti, che vantava “contatti e rapporti di conoscenza” nell’ambiente.

La Replica. “Estraneo” alle accuse contestate e “certo di potere dimostrare la totale estraneità ai fatti”. E’ la posizione del presidente del Catania, Antonino Puvirenti, che attraverso il suo avvocato, il professore Giovanni Grasso, esprime “massima fiducia nella magistratura. Il presidente – annuncia il legale – intende prendere delle decisioni immediate sul suo ruolo nella Società Calcio Catania spa, al fine di potersi difendere con la massima serenità e di salvaguardare gli interessi della società sportiva”.

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23 Giugno 2015, 07:46

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