17 Marzo 2010, 09:38
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Sei presunti esponenti del clan dei Carateddi di Catania sono stati arrestati in flagranza di reato di detenzione illegale di arma da fuoco dalla squadra mobile della Questura. Secondo gli investigatori, cinque di loro facevano parte di un gruppo di fuoco che stava per entrare in azione, presumibilmente per uccidere l’esponente di un clan rivale.
Il sesto è la persona proprietaria della casa dove hanno tentato di nascondersi per sfuggire alla polizia. Erano in possesso di pistole mentre viaggiavano su degli scooter in via Della Concordia. Tra gli arrestati ci sono uno dei presunti fiancheggiatori del boss Iano Lo Giudice, che fu fermato con il capomafia latitante l’8 marzo scorso in una stalla e scarcerato due giorni fa, e un altro indagato che negli anni scorsi era stato ammesso agli arresti domiciliari per gravi motivi di salute. Le indagini della squadra mobile sono state coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura di Catania.
Gli arrestati sono Alessandro Bonaccorsi, di 32 anni, Salvatore Bonvegna, di 30, Paolo Ferrara, di 36, Giovanni Musumeci, di 38, e Natale Cavallaro, di 28, Marco Rapisarda, di 33. Gli investigatori ritengono che i primi cinque, ritenuti vicini a Sebastiano Lo Giudice, considerato elemento di vertice della cosca Bonaccorsi- Carateddi, si apprestassero a portare a termine un’azione di fuoco nel quartiere di San Cristoforo, dove sono sorte tensioni per il monopolio dello spaccio della cocaina.
Bonvegna, Bonaccorsi, Ferrara, Musumeci e Cavallaro sono stati notati ieri sera a bordo di scooter nel quartiere di San Cristoforo mentre con il casco in testa stavano percorrendo via della Concordia diretti verso via Acquicella. Alla vista degli agenti, che li avevano seguiti, tutti, tranne uno, sono entrati in uno stabile di via della Concordia. Gli agenti a questo punto hanno bloccato Bonvegna, che era stato scarcerato nei giorni scorsi. Al quinto piano della palazzina gli agenti hanno bloccato Bonaccorsi, che impugnava due pistole semiautomatiche di grosso calibro cariche, con colpo in canna e cane alzato.
Un’ altra pistola, un revolver, è stata trovata nascosta nella scala del palazzo. Ferrara – un meccanico scarcerato il 1 marzo scorso – Musumeci e Cavallaro – scarcerato il 13 marzo scorso – dopo che era stato arrestato l’8 marzo in occasione della cattura del latitanmte Sebastiano Lo Giudice – sono stati trovati nell’appartamento di Rapisarda, ch era munita di un sistema di videosorveglianza che controllava l’ingresso dell’immobile su via della Concordia. Nella casa sono stati sequestrati due passamontagna, una confezione di guanti di lattice nero e circa 8.500 euro in banconote di piccolo taglio. Bonvegna, Bonaccorsi, Ferrara, Musumeci e Cavallaro sono accusati di detenzione e porto di armi da guerra e comuni e ricettazione. Bonaccorsi deve anche rispondere di evasione. Rapisarda è accusato di favoreggiamento personale.
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17 Marzo 2010, 09:38