PALERMO – I finanzieri lo hanno rintracciato ad Hammamet. È in Tunisia che è stato arrestato Angelo Salvatore Stracuzzi, 58 anni.
In fuga da maggio
Era ricercato da maggio, quando la Corte di Cassazione ha dato ragione alla Direzione distrettuale antimafia di Palermo e ribadito che andava eseguita l’ordinanza di custodia cautelare disposta dal giudice per le indagini preliminari. Solo che che nel frattempo si era dato alla latitanza.
Le accuse
Stracuzzi è indagato per trasferimento fraudolento di valori, turbata libertà degli incanti ed estorsione, aggravati dal metodo mafioso.
I finanzieri del Gico, agli ordini del tenente colonnello Cristiano Cocola, si sono mesi sulle tracce dell’imprenditore licatese che dalla Sicilia portavano in Tunisia. È stato attivato il canale Interpol, e la Brigade Criminelle della polizia tunisina ha fatto scattare il blitz.
Le indagini della Ddda di Palermo, coordinate dal procuratore Maurizio de Lucia, dall’aggiunto Sergio Demontis e dai sostituti Claudio Camilleri e Francesca Dessì, piazzano Stracuzzi al centro di un giro di affari che vede insieme mafiosi e imprenditori, attivi nel settore dei lavori pubblici e pronti ad accaparrarsi case e terreni alle aste giudiziarie.
L’attentato del 2013
Nel 2013, Stracuzzi rimase vittima di un attentato. Mentre percorreva la strada Licata-Riesi un commando sparò diversi colpi di pistola contro la sua auto. Qualche tempo dopo Stracuzzi iniziò a fare alcune dichiarazioni agli investigatori, ma in realtà sarebbe stato solo un tentativo di ammorbidire la propria posizione e salvare i beni. Ed invee arrivò una confisca da 20 milioni.
L’imprenditore avrebbe continuato a fare affari. Ora le le nuove indagini su cui hanno acceso i riflettori finanzieri del nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo, ora guidato dal nuovo comandante, il colonnello Carlo Pappalardo, proveniente dal Comando generale della Guardia di finanza.