10 Aprile 2024, 13:57
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PALERMO – Giovanni Palazzolo, un imprenditore 68enne di Carini, piccolo centro del Palermitano, è stato arrestato dalla Direzione investigativa antimafia. Viene considerato “organico” alla famiglia mafiosa che fa parte del mandamento di San Lorenzo-Tommaso Natale. Il provvedimento è stato emesso dal gip del tribunale di Palermo su richiesta della Direzione distrettuale antimafia. L’indagine, condotta dal Centro operativo Dia di Palermo, è stata denominata ‘Nemesi’ ed è durata circa due anni.
A carico dell’imprenditore – che opera nell’edilizia, nel campo della logistica e della ristorazione – sono stati raccolti “gravi indizi di colpevolezza – dice la Dia – in ordine alla propria appartenenza al sodalizio illecito”. L’uomo avrebbe partecipato a riunioni sulla programmazione delle attività criminali e avrebbe “assicurato assistenza al capomafia Salvatore Lo Piccolo nel corso della sua latitanza“.
Tra le accuse anche quella di avere “riscosso il denaro provento delle estorsioni, reimpiegandolo e riciclandolo” e “garantito continui e costanti contatti occulti con l’Amministrazione e gli uffici della municipalità di Carini”.
In questo modo avrebbe consentito a Cosa nostra “di avere rappresentati i propri interessi” al Comune di Carini. Sul punto, riferisce la Dia, le indagini hanno offerto “puntuale e convergente riscontro” alle dichiarazioni, riconosciute attendibili, di collaboratori di giustizia già in passato ritenuti importanti esponenti della famiglia mafiosa di Carini.
Questi hanno “concordemente riferito in ordine al qualificato rapporto dell’imprenditore con esponenti di sicuro rango apicale del mandamento mafioso palermitano di San Lorenzo-Tommaso Natale e al suo ruolo di elemento di collegamento tra la famiglia mafiosa e l’amministrazione comunale carinese”.
Nell’inchiesta è coinvolto un luogotenente della guardia di finanza. Il sottufficiale è indagato per rivelazione di segreti d’ufficio. Avrebbe rivelato a Palazzolo l’esistenza di un procedimento aperto sulla sua impresa, la Trinacria Immobiliare, a seguito di una richiesta di informazioni avanzata dalle fiamme gialle di Modena.
L’indagine riguardava l’iscrizione dell’impresa, con sede in Emilia, nella white list della Prefettura di Modena. Il finanziere avrebbe concordato con Palazzolo i contenuti della risposta da inviare ai colleghi modenesi, omettendo informazioni che avrebbero potuto compromettere il buon esito della pratica. Per ringraziarlo del favore Palazzolo gli avrebbe fatto capire di essere disponibile ad assumere suoi familiari.
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10 Aprile 2024, 13:57