Quei pizzini con Messina Denaro | Torna in cella il boss di Agrigento

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29 Ottobre 2018, 07:26

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PALERMO – È rimasto in libertà poco più di un anno, ora il nuovo fermo. Leo Sutera, considerato il capomafia di Agrigento, torna in carcere.

Il provvedimento, disposto dalla Procura di Palermo, è stato eseguito dai poliziotti dello Sco e delle squadre mobili di Palermo e Agrigento. Lo scorso luglio al settantenne Sutera è stata applicata la sorveglianza speciale con l’obbligo di dimora per cinque anni, ma il Tribunale ha respinto la richiesta di sequestro dei beni. La seconda condanna per mafia gli era stata applicata in continuazione con una precedente.

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Sutera, nonostante il lungo periodo di detenzione, non ha smesso di essere il capomafia agrigentino, erede di Giuseppe Falsone. Gli affari, soprattutto quelli del settore edile, sono rimasti sotto il suo controllo. 

Nel 2013 venne fuori il ruolo del boss di Sambuca come cerniera fra le province di Palermo, Agrigento e Trapani. Sempre presente ai vertici più importanti fra i boss, forse voluti da Matteo Messina Denaro. Per mesi gli investigatori registrarono le trasferte di personaggi che si spostavano da Palermo. L’11 giugno 2012, in contrada Pandolfina, nelle campagne di Sambuca, alle 13:49, Sutera fu filmato mentre entrava in un casolare abbandonato. Prese qualcosa e si spostò in una zona ombrosa. Seduto su una pietra, tirò fuori un pizzino dalla tasca che, ne sono sempre stati convinti gli investigatori, era stato scritto da Matteo Messina Denaro.

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29 Ottobre 2018, 07:26

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