21 Aprile 2016, 19:29
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PALERMO – Un abbraccio agognato, che dai primi di aprile era diventato una necessità. Yusupha Susso aveva bisogno di stringere i suoi cari, di rassicurarli, di guardarli negli occhi dopo i lunghi anni trascorsi lontani e la terribile notizia che alcune settimane fa li aveva raggiunti.
E così, finalmente, oggi ha stretto forte i suoi familiari, arrivati a Palermo dopo un lungo viaggio che dal Gambia li ha portati all’aeroporto di Punta Raisi, dove ad attenderli c’erano anche il presidente Gesap Fabio Giambrone e il sindaco Leoluca Orlando. E’ stata proprio la società che gestisce lo scalo palermitano a permettere alla famiglia del giovane studente gambiano di poter arrivare in Sicilia e riabbracciare Yusupha, che il 2 aprile scorso era finito in ospedale perché gravemente ferito in una sparatoria.
Prima la rissa in via Maqueda, poi quel colpo che lo aveva raggiunto alla testa, ma che per fortuna non ha compromesso organi vitali. Sono state lunghe settimane di sconforto e di speranza per gli amici della comunità in cui vive il ragazzo, che ha nel frattempo ricevuto la solidarietà da parte di tutta la città, anche con un corteo che ha attraversato tutte le strade dell’Albergheria in suo nome. In manette, per il suo tentato omicidio, è finito Emanuele Rubino, 28enne di Ballarò.
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21 Aprile 2016, 19:29