08 Novembre 2022, 15:37
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PALERMO – La seconda giornata dedicata all’accoglienza dei neo-parlamentari della XVIII legislatura a Palazzo dei Normanni trascorre senza scosse. Ad aprire le danze è il forzista catanese Nicola D’Agostino, a chiuderla, per ironia della sorte il collega Marco Falcone (primo degli eletti nella lista azzurra nella città etnea e futuro assessore all’economia). “Sono felice per la riconferma, ma preoccupato per le emergenze di cui dovremo occuparci con grande celerità. Il governo Schifani partirà in salita e avrà la necessità di condividere le scelte con una ampia parte del Parlamento, che va ben oltre i risicati confini della maggioranza uscita dalle urne”, dice D’Agostino a Live Sicilia aprendo a scenari destinati a fare discutere.
Tra i corridoi del Palazzo, tra una fotografia una dichiarazione di rito, si rincorre una girandola di voci sulle prossime mosse di Gianfranco Miccichè in vista del voto in aula di giovedì. Il coordinatore azzurro si fa vedere a Palazzo (muovendosi da vero e proprio padrone di casa) ma non rilascia dichiarazioni ai cronisti assiepati che gli girano intorno per conoscere i contorni della guerra fredda in corso con il presidente della Regione. C’è chi è pronto a scommettere che l’ex presidente dell’Ars, nonostante i numeri sempre più risicati, in aula tenterà di creare scompiglio in occasione del voto. Eppure, già domani in occasione del voto a Palazzo Madama sui presidenti di commissione il nome di Miccichè dovrebbe essere speso come papabile presidente della commissione ambiente del Senato.
Assente invece in Ars il presidente Renato Schifani volato nella Capitale per discutere con il Ministro Matteo Salvini e il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto del ponte sullo Stretto di Messina e con il Ministro Adolfo Urso dello spinoso dossier Lukoil. Nel frattempo la giornata è scandita dall’arrivo di una pattuglia di deputati che portano avanti le procedure di riconoscimento. Tra questi diversi neofiti come i tre dem Mario Giambona, Tiziano Spada e Valentina Chinnici. “C’è l’emozione tipica del primo giorno d scuola, sento un forte senso di responsabilità”, dice il palermitano Giambona. Aspettative? “Bisogna accelerare, abbiamo votato il 25 settembre siamo parecchio in ritardo dobbiamo dare risposte alle numerose problematiche che interessano la nostra Regione: ma auguro che il governo si costituisca quanto prima”, spiega. Gli fa eco il collega trentatreenne Tiziano Spada. Siracusano ed ex collaboratore del deputato Giovanni Cafeo (ex Pd poi transitato in Italia Viva infine approdato alla Lega). “Sono alla mia legislatura ma conosco le regole e le dinamiche del lavoro che mi aspetta perchè ho fatto da assistente parlamentare a un deputato”, dice E aggiunge: “Non ho condiviso le sue scelte politiche: sono tornato nel Pd e mi sono candidato alle regionali e sono stato eletto”.
Valentina Chinnici è protagonista di un simpatico siparietto che avviene davanti ai giornalisti. Arriva Mimmo Turano, i due si presentano e lei gli dice: “Ho saputo che farà l’assessore alla scuola, sarò la sua spina nel fianco”. Turano sorride e risponde: “Speravo ti ritagliassi un altro ruolo”. Alle loro spalle un sorridente Luca Sammartino, vice presidente della Regione in pectore. Dalla sala stampa passa anche il dem Michele Catanzaro (confermato per la terza volta a Sala d’Ercole). Il suo cruccio in vista della legislatura che si apre rimane la riforma della pesca licenziata dall’aula ma della quale si sono perse le tracce. Catanzaro chiama in causa l’ex presidente Musumeci (oggi Ministro del Mare). “Speriamo che Musumeci non sia un referente sordo che si dimentica della Sicilia una volta a Roma”, dice. A Palazzo si vede anche il deputato dem Nello Dipasquale che si dice “emozionato ancora di più che in passato perché è stato riconfermato deputato per la terza volta”. Così il nuovo Parlamento prende forma in attesa del voto di giovedì.
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08 Novembre 2022, 15:37