06 Novembre 2017, 14:10
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PALERMO – Al momento sono sei le liste che sembra si siano assicurate una rappresentanza all’interno di Sala d’Ercole: quattro di queste appoggiano Nello Musumeci. Altre quattro liste, invece, danzano sulla soglia del 5 per cento. Solo i prossimi dati sullo scrutinio potranno dare qualche informazione in più.
Intanto, ecco chi, al momento, è certo di entrare all’Ars. Il primo partito è il Movimento cinque stelle, una lista a sostenere Giancarlo Cancelleri, che si attesta attorno al 27-28 per cento. In “doppia cifra” anche Forza Italia con un dato al momento superiore al 17 per cento e il Pd che sembra poter puntare a un consenso pari a circa il 15 per cento. Più avanza lo spoglio, più aumentano le possibilità anche dell’arrivo a Sala d’Ercole dell’Udc di Cesa dato ben oltre il sei e mezzo per cento, i Popolari e autonomisti di Romano, Lombardo e Lagalla più o meno sulle stesse percentuali e anche #DiventeràBellissima sopra il sei per cento. Salvo sorprese, per loro ecco l’ingresso all’Ars.
Attorno alla soglia del cinque per cento, più o meno distanti dalla percentuale minima per l’ingresso all’Ars, invece, quattro liste. Quelle che oggi sembrano avere più possibilità di entrare a Palazzo dei Normanni è Sicilia Futura, il movimento di Totò Cardinale, dato appena sopra il 5 per cento (si tratterebbe di una conferma tra gli scranni del parlamento siciliano) e i “Cento passi” a sostegno di Fava che mette insieme i bersaniani di Articolo 1, i candidati della sinistra-sinistra e alcuni “civici”.
Lontani al momento dalla soglia, invece, la lista che raggruppa Fratelli d’Italia e Salvini e quella che fa capo al ministro Angelino Alfano. E qui c’è anche una sorpresa: è proprio la lista “di destra” ad avere al momento un consenso maggiore, intorno al 4,3 per cento. Sembra troppo ampio il divario dalla soglia, invece, per Alternativa popolare, che al momento è attorno al 4 per cento.
Un flop, in parte annunciato, invece, quello della “Lista Micari presidente”, lanciata inizialmente da Leoluca Orlando col nome di “Arcipelago Sicilia”. È, per intenderci, la lista rimasta fuori dal voto a Messina per le note vicende relative ai ritardi nella consegna della documentazione, e fuori dal collegio di Siracusa per le frizioni tutte interne alla coalizione. E così, il dato appare più deprimente di quanto si aspettassero gli stessi candidati: circa l’1,6 per cento. Per fare un confronto, l’altra lista che rimarrà fuori dall’Ars, quella dei “Siciliani liberi” dell’indipendentista Roberto La Rosa, al momento racimola un consenso di poco inferiore alla metà di quello della lista che doveva “lanciare” il rettore verso Palazzo d’Orleans.
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06 Novembre 2017, 14:10