02 Maggio 2013, 18:13
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PALERMO – “Gliela abbiamo tolta dalle mani”. Così, un deputato regionale commentava l’operazione “Tabella H”. Una storia nella quale si mescolano, in salsa sicula, i sentimenti più alti e gli istinti di conservazione meno nobili. Le mani in questione sono quelle del governo. L’oggetto strappato, appunto, è quell’elenco che ha tenuto i parlamentari inchiodati alle sedie delle commissioni, delle conferenze dei capigruppo, e poi dell’Ars per ore, ore, ed ore. Rosario Crocetta ne aveva sancito la fine. Ma è stato costretto a ingoiare il rospo. Aveva fissato uno stanziamento, ridotto del 25% rispetto all’anno scorso: 25 milioni in tutto. I singoli contributi li avrebbe decisi il governo, attraverso una “istruttoria”.
Macché. La storia è sempre la stessa. Così come gli enti. Un fatto non così scontato. “Ma come – si chiedeva un po’ stupito un parlamentare regionale di spicco ed esperienza – l’Assemblea è nuova per due terzi, e gli enti sponsorizzati sono sempre gli stessi?”. A nulla è servito un emendamento della Lista Musumeci che quella tabella voleva abolirla. E passarla – loro sì – nelle mani di Crocetta. Il simbolo evidente di come il ruolo di opposizione, in quel contesto, non poteva essere quello “classico”. Quello che oppone una minoranza al gruppo di forze che sostiene il governo. Già, perché ad esempio le diametrali distanze tra due alleati di centrodestra come il gruppo di Musumeci e, ad esempio, il Cantiere popolare, hanno ricevuto la loro rappresentazione in occasione di uno degli interventi di Toto Cordaro, che ha snocciolato una litania di enti e associazioni, per chiosare: “Voi ve la sentite di togliere i contributi a queste associazioni?”. No, l’Ars non se l’è sentita. Nonostante le proteste dal pulpito.
“Questa tabella è uno schifo”. Hanno detto in tanti. E infatti è stata approvata. “Ma l’aboliremo”, precisava il capogruppo del Megafono, Antonio Malafarina. Già, ma dal prossimo anno. Come conferma anche il governatore. Che ha “bucato” una delle sue clamorose promesse. E che ha segnato, però, la sua distanza da quella che in tanti, nella lunga notte della Finanziaria, hanno definito una “spartizione”, seguendo la discussione sulla Tabella H da una delle sedie della sala stampa. Da lì, insomma, Crocetta ha ascoltato l’invito di Musumeci e la litania di Cordaro. Ha ascoltato, in una frase a metà tra l’ingenuo e lo sfrontato, Michele Cimino sottolineare come quegli enti siano meritori “e in particolare la Fondazione Sciascia e il centro Pirandello”. Ha visto gli stessi grillini che avevano chiesto addirittura di aumentare il Fondo per la Tabella, annunciare il voto contrario.
Ma la Tabella è passata. Più o meno con lo stesso identikit del passato. Sebbene gli stanziamenti siano meno generosi. Ma sono rimasti, come detto, alcuni punti fermi. Come gli enti graditi soprattutto al Partito democratico siciliano. Ci riferiamo al Coppem, al Pompeo Colajanni di Enna, e ancora il Carrefour, l’Istituto Gramsci, il museo d’arte moderna di Bagheria, il centro Pier Paolo Pasolini, l’Arces, il museo Mandralisca di Cefalù, il Pio La Torre e la Fondazione Buttitta. E se la fondazione intitolata a Leonardo Sciascia, – anche pubblicamente, come abbiamo detto – è “sponsorizzata” dall’ex assessore al Bilancio Michele Cimino che ha a cuore anche le sorti del Centro Pirandello di Agrigento e l’Isel, Vincenzo Vinciullo (Pdl) è vicino all’associazione “Meter” di don Di Noto e ha spinto per l’Istituto del Papiro per la stragrande maggioranza di enti di ispirazione cattolica e, insieme a Mimmo Fazio, per i finanziamenti ai Consorzi universitari provinciali. Il deputato Udc Mimmo Turano è considerato lo sponsor dell’Associazione per l’arte di Alcamo, mentre il fresco collega di partito Nicola D’Agostino dell’ Accademia degli zelanti e dei dafnici, ente per il quale ha anche presentato alcuni emendamenti alla Finanziaria. L’associazione Prosam è considerata vicina all’ex presidente della commissione Bilancio Riccardo Savona, la “Casa del sorriso” di Monreale a Salvino Caputo, la Fondazione Federico II, invece, è sponsorizzata dall’ex presidente dell’Ars Francesco Cascio, che ha difeso anche nel passato i finanziamenti alle associazioni sportive, in particolare quelle di rugby. Sport molto caro al collega del Pdl Marco Falcone, sponsor dell’Amatori Catania. Due new entry al femminile come Alice Anselmo e Luisa Lantieri si sono battute rispettivamente per i contributi alle bande musicali e per l’autodromo di Pergusa. Un intervento, quest’ultimo, che – nonostante l’ostilità per la tabella – non avrà scontentato Nello Musumeci, firmatario, proprio con la Lantieri, di una mozione a difesa dell’autodromo. Tra gli enti figurano anche quelli che fanno riferimento a un ex assessore e a un “mancato assessore” di Crocetta: il Centro “Ettore Maiorana” di Antonino Zichichi e la “Fiumara d’Arte” di Antonio Presti.
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02 Maggio 2013, 18:13