21 Ottobre 2013, 06:15
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PALERMO – La chiamano trasparenza. Un concetto che ha ispirato il presidente dell’Assemblea regionale, Giovanni Ardizzone, e che lo ha portato, a inizio legislatura, a giurare che l’Ars sarebbe diventata un “palazzo di vetro”. Ma alcune pareti di Palazzo dei Normanni, più che di vetro, sembrano ancora di cemento, e restano praticamente inaccessibili nonostante l’invito del presidente Ardizzone a renderle, appunto, “trasparenti”. Sono le stanze dei deputati del Consiglio di presidenza. Dieci parlamentari, tra cui lo stesso Ardizzone, ne fanno parte: il vicepresidente vicario Antonio Venturino (ex Cinquestelle, ora Gruppo Misto), il vicepresidente Salvo Pogliese (Pdl), il presidente del collegio dei questori Franco Rinaldi (Pd), i questori Paolo Ruggirello (Articolo 4) e Nino Oddo (Megafono), e i deputati segretari Anthony Barbagallo (Pd), Orazio Ragusa (Udc), Cataldo Fiorenza (Pds), Luisa Lantieri (Pid-Grande Sud) e Salvo Lo Giudice (Drs). Su richiesta di Ardizzone, ognuno di loro avrebbe dovuto pubblicare sul sito web dell’Assemblea la lista con nomi e compensi dei componenti delle segreterie, collaboratori, consulenti e comandati, cosa che ha fatto settimane fa lo stesso presidente Ars che, più di recente, a sua volta è stato seguito dal vicario Venturino. Due casi che finora sono rimasti isolati.
Livesicilia ha provato ad ottenere tutti i nomi dagli altri componenti del Consiglio di presidenza, ma quello che possiamo raccontarvi è la cronaca di una settimana di inseguimenti, chiamate senza risposta o risposte vaghe, di “sì” che si sono trasformati in “no” ma anche di rifiuti al primo tentativo. Alla nostra richiesta di informazioni, almeno da principio, quasi tutti si sono mostrati molto disponibili. Qualcuno era fuori città, qualcun altro ha risposto di doverli preparare e che quindi sarebbe passato qualche giorno. E mentre i giorni passavano le difficoltà aumentavano. E qualcuno ha addirittura risposto di non essere disposto a presentare l’elenco dei collaboratori, e che – a meno di non essere obbligato – non l’avrebbe fatto avere “nemmeno alla presidenza”, che li attende per caricarli nel sito dell’Ars. “Stiamo discutendo – ha detto Franco Rinaldi – per decidere, eventualmente, di presentare le liste tutti insieme, e non singolarmente”. Ma nel frattempo altri deputati, come Orazio Ragusa e Luisa Lantieri hanno fatto sapere di avere già mandato tutto agli uffici competenti. “Chiedete a loro”, hanno risposto. Dall’ufficio di Ragusa hanno spiegato di non avere altre copie, mentre la Lantieri si è posta un problema più ‘di metodo’: “Non so se prima debbano essere messi online dalla presidenza”, ha detto. Ma dalla presidenza funzionari, segretari, e alla fine lo stesso capo di gabinetto Sebastiano Di Bella (nel frattempo diventato segretario generale) fanno sapere di non avere ricevuto alcun elenco di nominativi.
Unica eccezione: Salvo Pogliese. Dell’ufficio del vicepresidente Ars e parlamentare del Pdl fanno parte – come ci ha fatto sapere lui stesso – otto dipendenti. Dario Loritto (2400 euro lordi al mese), Antonio Musumeci (1800 euro), Salvatore Schembri (1620), Roberto Landro (1800), Giorgio Trovato (1191), Salvatore Di Stefano (2037), Vincenzo Papotto (1057) e Giuseppe Barbuscia (1750 euro al mese).
Per tutti gli altri l’invito di Ardizzone resta. “Io sono per pubblicare – ha detto il presidente Ars – e così ho fatto, sperando anche di dare l’esempio”. Venturino, dal canto suo, promette di approfondire: “Se dovessi constatare una reale reticenza nel rendere pubblici i nomi e i compensi – ha affermato – sarebbe una cosa gravissima”. E proprio l’ex Cinquestelle, come Ardizzone, ha messo online i nomi dei componenti del suo ufficio. Venturino si avvale di quattro collaboratori, retribuiti tutti con la stessa cifra: 2.375 euro lordi al mese, circa 1.700 netti. Dei quattro, uno è l’addetto stampa Marco Benanti, poi ci sono il segretario particolare Giuseppe Berretta, l’addetta alla segreteria Samanta Busalacchi e la consulente politica Francesca Montemagno. Il vicepresidente vicario ha anche un paio di consulenti esterni, “ma – fa sapere – sono tutti a titolo gratuito”, e nessun comandato. Presidente e i due vice sono gli unici ad avere rispettato questo principio di “trasparenza”. Chi è disposto a seguire il loro esempio?
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21 Ottobre 2013, 06:15