04 Giugno 2009, 11:56
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di Giovanni Dilluvio (tratto da Milano Finanza del 30 maggio 2009)
Settantadue giorni di lavoro in Aula in un anno, per un totale di 91 sedute. Al massimo dieci giorni in un mese, come lo scorso marzo quando a Sala d’Ercole è approdata la riforma sanitaria. Oppure nove, come a ottobre e dicembre 2008. Ma, in alcuni mesi, anche soltanto due giorni (agosto 2008), tre (maggio e giugno 2008, maggio 2009) o quattro (settembre 2008). Questo il bilancio dei primi 365 giorni della quindicesima legislatura dell’Ars, presieduta da Francesco Cascio, che ha aperto i battenti un anno fa (il 22 maggio 2008). In pratica, i deputati hanno varcato l’ingresso di Sala d’Ercole una volta ogni cinque giorni. Meno, per esempio, rispetto a quanto hanno «lavorato» i senatori (118 giorni in Aula e 197 sedute nel primo anno della nuova legislatura), al cui trattamento economico è equiparato quello dei 90 deputati dell’Ars. Ovvero, un’indennità mensile pari a 5.210,82 euro, al netto della ritenuta fiscale nonché delle quote contributive per l’assegno vitalizio, più la diaria di quattromila euro e il rimborso per le spese di viaggio, di trasporto e telefoniche, come si legge sul sito ufficiale dell’Assemblea (www.ars.sicilia.it). Di più. A ogni deputato, in qualche caso, va il gettone di presenza anche quando è assente in Aula. In che modo? Facendo una semplice richiesta di congedo. E il record di congedi in questo primo anno di legislatura va al deputato del Pdl, Giu! lia Adam o, che ha fatto richiesta in trenta occasioni su 91 sedute. Seguono Cataldo Fiorenza (Pd), con 19 congedi, Nino Beninati (Pdl), Ignazio Marinese (Pdl) e Giovanni Panepinto (Pd) con 18.
Certo, Sala d’Ercole ha approvato una quarantina di leggi (trenta quelle pubblicate in Gurs) nel corso delle 91 sedute e il lavoro dei novanta inquilini di Palazzo dei Normanni non si è svolto soltanto in Aula. Ci sono, infatti, le commissioni permanenti e l’attività parlamentare che ogni deputato svolge, come la presentazione dei disegni di legge, delle interrogazioni, delle interpellanze, degli ordini del giorno e delle mozioni. Ma quasi sempre la settimana lavorativa dei deputati regionali è stata corta: in genere, dal martedì al giovedì, tranne qualche eccezione. Quando, cioè, l’Aula si è riunita anche di lunedì o venerdì (raramente a dir la verità). Stesso discorso per le sedute delle commissioni. Senza dimenticare, però, anche alcune maratone notturne dell’Ars, come nel caso dell’approvazione di bilancio e finanziaria, che ha visto impegnati i deputati in una seduta fiume durata 24 ore.
In tutto, sono stati 438 i ddl depositati a Palazzo dei Normanni (fonte www.ars.sicilia.it), dei quali 36 d’iniziativa governativa e 402 parlamentare. Il Pd è stato il partito ad averne presentati di più (170). Seguono Pdl (165), Mpa (36) e Udc (31). Quasi 600 (596), poi, le interrogazioni presentate complessivamente dai 90 deputati, 57 le interpellanze, 130 le mozioni e 57 gli ordini del giorno. E andando a spulciare tra le pagine web di ogni deputato e i resoconti stenografici delle 91 sedute, ecco che si ha un quadro molto eterogeneo in ordine all’attività svolta da ogni parlamentare in questo primo anno di legislatura. A partire degli interventi in Aula, dove il vero mattatore è stato il capogruppo del Pd, Antonello Cracolici, che ha preso la parola ben 216 volte (con una media di 2,3 interventi a seduta). A dividere il podio con Cracolici altri due deputati dello stesso partito: Giuseppe Laccoto (91 interventi in totale) e Roberto De Benedictis (86). Ancora più giù il capogruppo dell’Mpa, Lino Lenza, con 71 interventi, seguito a ruota dall’assessore regionale alla sanità, Massimo Russo (70), che però non è un deputato, e dall’assessore al bilancio, Michele Cimino (69), che è anche parlamentare. In 21 occasioni, invece, è intervenuto il presidente della Regione, Raffaele Lombardo.
Ma c’è anche chi, in un anno, non è mai intervenuto in Aula, cioè non ha mai preso la parola (eccezion fatta per il giuramento). È il caso di Mario Bonomo, Bernardo Mattarella (in carica dal 29 ottobre) e Concetta Raia del Pd; Cascio Salvatore, Fausto Fagone e Marco Forzese dell’Udc; Giuseppe Federico, Giuseppe Gennuso e Paolo Ruggirello dell’Mpa; Giovanni Cristaudo, Carmelo Currenti, Giovanni Greco, Ignazio Marinese, Francesco Mineo, Giuseppe Nicotra e Raimondo Torregrossa del Pdl. Ma non solo. I deputati Cristaudo e Salvatore Cascio, per esempio, oltre a non aver mai preso la parola in Aula non hanno nemmeno presentato, almeno come primi firmatari, un ddl, un’interrogazione, un’interpellanza, una mozione o un odg. Tra i meno “prolifici”, poi, anche Federico, con un solo ddl presentato, Nicotra (appena un odg), Edoardo Leanza del Pdl (con un solo intervento in Aula, un’interrogazione e un odg), Marinese (un ddl, un’interrogazione e un odg), Francesco Musotto (con tre interventi, una mozione e un ddl), Fortunato Romano dell’Mpa (sei interventi) e Salvatore Termine del Pd (tre interventi, un ddl, un’interrogazione, un’interpellanza e un odg). Dall’altro lato, invece, uno dei più attivi a Sala d’Ercole è stato il deputato regionale del Pdl, Salvino Caputo, che ha presentato come primo firmatario 59 ddl, 74 interrogazioni, 33 ordini del giorno e 23 mozioni (più 23 interventi). Stesso discorso per Giovanni Barbagallo del Pd, che ha chiuso il primo anno di legislatura con nove interventi, 26 ddl, 17 mozioni e 33 interrogazioni, e per il collega di partito nonché vicepresidente dell’Assemblea, Camillo Oddo (49 interventi, 20 ddl e 45 interrogazioni).
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04 Giugno 2009, 11:56