Ars, sì alla norma 'salva precari'| Uno spiraglio per 5000 lavoratori - Live Sicilia

Ars, sì alla norma ‘salva precari’| Uno spiraglio per 5000 lavoratori

L'articolo prevede la possibilità che il dipartimento al Lavoro assegni i lavoratori agli enti pubblici dove gli Asu hanno lavorato

PALAZZO DEI NORMANNI
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PALERMO – La stabilizzazione non c’è ma per gli Asu qualche cosa si muove. Dopo i segnali preoccupanti che a Sala d’Ercole erano arrivati sulla norma che riguardava gli oltre cinquemila lavoratori precari, oggi l’Ars ha approvato un articolo che come è stato detto in aula dal presidente della commissione Lavoro Luca Sammartino “prova a dare una parziale risposta alle aspettative generate in questi mesi”.

L’articolo approvato prevede che il dipartimento al Lavoro assegni i lavoratori sia agli enti pubblici presso cui gli Asu hanno prestato servizio che presso altri enti. In questo caso deve esserci una disponibilità al trasferimento. L’assegnazione non potrà essere fatta in Regione o negli enti regionali.

“L’emendamento al Collegato, votato dall’Aula – ha spiegato il presidente della commissione Lavoro  Luca Sammartino -, rappresenta un segnale di grande importanza per tutti i lavoratori Asu della Sicilia. Non abbiamo lasciato senza risposta i cinquemila lavoratori che in questi anni hanno svolto un lavoro importante nei Comuni per i cittadini e le imprese”.

“Sul personale Asu in forza in vari comuni ed enti – afferma Vincenzo Figuccia (Udc) – si compie un importante passo avanti per la stabilizzazione di 5300 lavoratori. Finalmente si supera l’ostacolo finanziario che aveva bloccato la norma nei giorni scorsi grazie alla riscrittura operata dalla V commissione legislativa”

“Sebbene l’emendamento del Movimento 5 Stelle che prevedeva la stabilizzazione degli Asu in Sicilia sia stato stralciato – ha commentato il deputato regionale del Movimento 5 Stelle Giovanni Di Caro – nella riscrittura del Governo, siamo riusciti a far mantenere un nostro emendamento che in ogni caso impegna l’esecutivo regionale ad andare nella direzione della stabilizzazione, così come avevamo proposto da componenti M5S della Commissione Lavoro all’Ars. Proprio domani – ha proseguito Di Caro – sarò a Roma al Ministero del Lavoro a discutere della possibilità che il governo nazionale possa soccorre la Sicilia nella gestione di questi lavoratori. Sebbene la competenza sia assolutamente regionale, c’è la possibilità che il governo centrale intervenga in maniera straordinaria sulla vicenda Asu”.

Nel testo della legge, su cui manca l’approvazione finale, ci sono norme che si occupano di ogni settore: lavoratori, attività produttive, ambiente e sanità. E proprio su questo tema il governo oggi è andato ko due volte.

DIRETTA

20.18 – Gianfranco Miccichè riapre la seduta e rinvia a martedì la seduta: “Sono necessari degli approfondimenti”.

19.50 – Si passa agli emendamenti aggiuntivi. L’aula viene nuovamente sospesa.

19.49 – Viene messo ai voti un emendamento all’articolo 22 che si occupa degli lavoratori dell’Istituto del Giornalismo a firma di Carmelo Pullara. Viene richiesto il voto segreto e con 33 voti contrari l’emendamento non viene accettato. Viene approvato il testo così come previsto nel testo originario.

19.37 – La seduta riprende. Margherita La Rocca Ruvolo chiede di stralciare l’articolo dato che in commissione è iniziato l’esame del ddl per la riforma della Seus.

19.33 – Si passa all’articolo 26 che si occupa di “Servizi di emergenza e urgenza territoriale 118”. L’aula viene sospesa per fare degli approfondimenti sulla norma.

19.25 – Viene esaminata una riscrittura dell’articolo dedicato agli Asu. Luca Sammartino (Pd): “Questa norma prova a dare una prima risposta alle legittime aspettative dei lavoratori”. L’articolo viene approvato così come riscritto. La norma non si occupa di normare le stabilizzazioni ma piuttosto acconsente all’utilizzo in enti regionali e nelle Camere di Commercio.

19.20 – Giusi Savarino (Db) propone di rinviare la norma in commissione. Interviene anche l’assessore ai rifiuti Alberto Pierobon: “Voglio fare chiarezza, questa norma non si occupa dello smaltimento dei fanghi ma del riutilizzo, questa norma non solo rispetta la norma europea e nazionale ma anzi crea ulteriori limiti e mette ordine”.

13.16 – Valentina Palmeri (M5s) spiega un emendamento con cui si prevede che i terreni e i prodotti che usano questi fanghi siano sottoposti a un controllo biennale.

19.13 – Barbagallo: “Questa norma non ci convince, tanto che in altre Regioni, come la Lombardia, 51 comuni hanno impugnato la norma. Però riteniamo che questa norma possa essere salvata per la produzione di biogas, biometano per impiego e, in via residuale, allo smaltimento in discarica”.

19.12 – Si passa all’articolo 14 che si occupa di “riutilizzo in agricoltura dei fanghi provenienti dalla depurazione delle acque reflue”.

19.11 – Il presidente stralcia la norma affermando: “Possiamo votarla anche in sede d’assestamento dato che è una norma importante”.

19.04 – L’assessore alle Infrastrutture Marco Falcone spiega le ragioni della norma: “Prima dell’ingresso del 118, le norme rimanevano in bilancio, ma con l’avvento delle nuove norme sulla contabilità queste somme sono confluite in un unico fondo. La città di Messina ha un credito nei confronti della Regione e siccome c’è ancora una ferita aperta che il governo Musumeci vuole sanare allora noi abbiamo chiesto di riprendere quelle risorse. Noi possiamo fare un passo indietro ma solo l’aula dimostra disponibilità a riesaminare questa norma“.

18.59 – Il presidente Miccichè risponde a Cracolici: “Devo darle ragione che oggi l’Assemblea ha un problema su questo tema. C’è una carenza di personale. Oggi non c’è un ufficio di Bilancio, c’è una persona che se ne occupa e chiaramente fa il possibile”. A fronte delle proteste di Nicola D’Agostino, Miccichè risponde: “Non le permetto di dire che qui si imbrogliano le carte”.

18.54 – Antonello Cracolici: “C’è un problema fra quello che è accaduto e quello che è scritto perché il presidente Di Mauro ha ripetuto più volte che veniva stralciato, poi è stato accantonato su richiesta di Danilo Lo Giudice. C’è inoltre un problema di filtro degli articoli che arrivano in aula. La scorsa settimana era stata presentata una norma che ristabiliva delle norme perente. Ora stiamo riscrivendo le somme per cui c’erano obbligazione, ma se c’erano le obbligazioni perché è stato eliminato il capitolo di bilancio. Mi chiedo, ma in questa regione il decreto legislativo opera o no?”

18.52 – Si passa all’articolo 12 . Anthony Barbagallo protesta : “Questo articolo era stato stralciato”. Miccichè: “Gli uffici mi dicono che è stato accantonato e che il governo ha presentato una riscrittura”.

18.48 – Si riparte con l’esame dell’articolo 36 che viene soppresso. Vengono esaminati gli articoli accantonati. Stralciato l’articolo 2 in materia di “lavori in economia nel settore forestale”.

18.20 – La seduta viene sospesa per cinque minuti.

18.15 – Approvato anche l’articolo 35 che si occupa di Resais. La norma specifica che la società “continua ad esercitare quale società di diritto singolare, anche secondo la disciplina dell’articolo 1, comma 4 , lettera a) del decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 175, la gestione dei servizi di interesse generale per la Regione”.

18.13 – Pullara: “Ho l’impressione che stiamo dicendo no a norme che si occupano degli interessi dei siciliani piuttosto che di norme che si occupano di questioni personali”. Poi l’articolo viene messo ai voti e viene approvato. 

18.11 – Si passa ad un articolo che si occupa di autorizzare la spese a carico del fondo sanitario regionale per i medici che in comando lavorano presso l’assessorato alla Sanità. Giuseppe Lupo si dichiara contro l’articolo.

18.10 – Viene richiesto il voto segreto. Con 31 voti favorevoli l’articolo è soppresso.

18.05 – Ruggero Razza: Oggi di fronte ai ritardi per gli standard formativi per i pedici palliativisti possa accadere che ci sia un nocumento rispetto alle persone che si occupano di questo settore. Così tutte le regioni hanno lavorato su due doppi binari: uno formativo e l’altro di assunzione a tempo determinato di persone formate mentre si attende che ci siano soggetti adeguatamente formati”.

18.04 – Antonello Cracolici: “Se c’è un vuoto normativo, non lo stiamo colmando. Stiamo autorizzando assunzioni proprio mentre le aziende lavorano per bandire i concorsi”.

18.00 – Giuseppe Lupo (Pd) chiede come mai ci si occupa solo della cure palliative e non per altre materie. Carmelo Pullara (Pop Aut) spiega che la norma è nata in commissione e spiega che serve per dare un unico indirizzo sul tema alle aziende dato che questo manca.

17.59 – Si passa all’articolo 33 che si occupa di autorizzare le aziende sanitarie per “conferire incarichi a tempo determinato per coprire i vuoti delle dotazioni organiche ai medici con un’esperienza maturata di almeno 4 anni” nel campo delle cure palliative

17.57 – Roberta Schillaci (M5s) illustra una riscrittura della norma che si occupa dell’ “Istituzione dello sportello unico per la disabilità e del portale informatico per la disabilità”. La riscrittura viene approvata.

17.53 – Voti favorevoli a tre articoli. Approvata una riscrittura del Pd sull’assistenza sanitaria nelle carceri. Ok alla norma che si occupa di modificare un requisito per le case di cura privata. Approvato anche l’articolo per i “progetti terapeutici individualizzati”.

17.49 – Viene chiesto il voto segreto sull’articolo. Non è approvato con 32 voti contrari e 25 favorevoli.

17.47 – Viene approvata l’emendamento soppressivo per eliminare la parte dell’articolo che prevede: “Al Cefpas non si applicano le disposizioni di cui all’articolo 18 della legge regionale n. 11/2010”.

17.42 – Antonello Cracolici (Pd): “Se la finalità della norma è quella di consentire al Cefpas di liberarsi dalla contraddizione di essere ente regionale che però non applica ai lavoratori il contratto regionale allora sono d’accordo ma sulla seconda parte sono d’accordo con la presidente della commissione Sanità. Lo dico agli uffici: come si fa a dire che una norma del genere non ha effetti finanziari?”

17.41 – Margherita La Rocca Ruvolo: “C’è una parte che di che non si applica la norma sul contenimento della spesa, secondo me, questa parte va cassata”.

17.37 –  Interviene l’assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza: “La norma si occupa solo dell’inquadramento contrattuale dei dipendenti del Cefpas. La norma si occupa di chiarificare che non va applicato il contratto dei dipendenti della Regione affermando che si applica così come si è fatto da sempre il contratto Sanità. C’è anche un’analogia con l’Agenas, che ha simili competenze e applica il contratto Sanità”.

17.35 –  Nunzio Di Paola (M5s) : “La Regione Siciliana sta affidando 25 milioni per l’attuazione dell’Agenda digitale nel settore sanitario, mi chiedo se nell’ente ci siano queste competenze. Al di là del tetto agli stipendi la norma si occupa anche di incarichi. Chiedo all’assessore di chiarire”.

17.32 – Anthony Barbagallo (Pd): “Non si capisce quale sia il proponente di queste norme. Se fosse il governo allora la mancanza di controllo sarebbe singolare. Abbiamo fatto dei calcoli e se ci fosse l’ok ai corsi di formazione per il 118, il Cefpas avrebbe 600mila euro da gestire, ragione per raddoppiare il controllo”.

17.30 – Interviene l’assessore alla Sanità Ruggero Razza propone lo stralcio della norma

17.28 – La presidente della commissione Salute Margherita La Rocca Ruvolo (Udc) chiede o di votare la riscrittura della norma o di stralciare l’articolo.

17.26 – Nicola D’Agostino (Sf): “Credo che l’iniziativa del collega sia positiva ma redo che il problema va risolta con un disegno di legge organico. Qualsiasi sia la formulazione normativa questa norma andrebbe votata negativamente”.

17.21 – Giorgio Pasqua (M5s): “Qui si parla di una norma che riguarda una legge che fra poco farà trenta anni. Questa legge prevedeva la presenza di un numero di operatori socio sanitari per un minimo numero quando la degenza media era più lunga. Oggi la degenza media è di tre giorni e così gli infermieri e gli ausiliari devono dedicarsi a tutti i pazienti così nelle strutture private può accadere che nelle strutture private non siano rispettati gli standard qualitativi di personali necessari”.

17.20 – Dopo un’ora di rinvio l’aula inizia i lavori. Si riparte con l’esame di un articolo dedicato alla figura dell’operatore socio sanitario. Presiede Gianfranco Miccichè.

16.00 – A Sala d’Ercole riprende la discussione sul maxiemendamento al ddl Collegato della quinta Commissione. Nella legge non ci sono più norme di spesa ma sono rimaste numerose norme che riguardano diversi settori. Nella seduta dell’ultima settimana sono stati votati 20 articoli fra cui quelli per la promozione dei prodotti made in Sicily, la promozione dei prodotti a chilometro zero, il personale dell’Istituto per l’incremento ippico. Ok anche alle norme su Blokchain, la dispersione delle sabbie e quelle che riguardano tanti lavoratori dagli Lsu Almaviva a quelli ex Pumex. Un nodo, forse il più importante del disegno di legge, è rimasto però irrisolto: quello che riguarda la stabilizzazione di più di cinquemila fra lavoratori socialmente utili e Asu.


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