12 Gennaio 2022, 19:36
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PALERMO – Un pomeriggio da dimenticare per Nello Musumeci. Gli strascichi del voto in aula che lo vedono cadere sotto i colpi dei franchi tiratori non saranno di poco conto. L’aula è stata sospesa e da diverse ore a Palazzo si sta consumando una crisi senza precedenti con il presidente che riunisce gli assessori dopo avere abbandonato sala d’Ercole con il volto stizzito. Il tempo è scandito da insistenti rumors che lo vorrebbero prossimo alle dimissioni. “Solo un modo per alzare il prezzo”, sussurra un deputato della fu maggioranza. Passano le ore e il presidente interviene sull’affaire “grandi elettori” con un comunicato stampa.
“Non posso non prendere atto dell’esito del voto espresso dall’Aula e del suo significato politico. Se qualche deputato – vile e pavido – si fosse illuso, con la complicità del voto segreto, di aver fatto un dispetto alla mia persona, si dovrà ricredere”, dice Musumeci. “Perché il voto di questo pomeriggio – per la gravità del contesto generale – costituisce solo una offesa alle Istituzioni regionali, a prescindere da chi le rappresenta. Nella consapevolezza di avere ottenuto la fiducia del popolo siciliano, adotterò le decisioni che riterrò più giuste e le renderò note entro le prossime ventiquattr’ore”. Parole come pietre.
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12 Gennaio 2022, 19:36